Tipicità è sinonimo di salute, non soltanto di risparmio e di spesa cosciente e rispettosa della stagionalità dei prodotti. A rivelarlo è un recente studio, condotto a Parigi dal 2007 al 2008 coinvolgendo oltre settemila consumatori, dal quale emerge che chi effettua acquisti al discount o nei supermercati situati in aree popolari e lontane va incontro a maggiori rischi di obesità. Chi fa acquisti al discount avrebbe, infatti, una maggiore presenza di massa grassa sul totale della massa corporea, indicatore, a parità di peso, di una dieta probabilmente più sfavorevole. Ed anche il giro vita ne risentirebbe. Seppure non è facile districare il complesso di cause che possono portare i clienti dei discount ad avere maggiori problemi di peso, si possono facilmente ipotizzare: diete di qualità peggiore; un effetto indiretto dovuto a comportamenti alimentari peggiori, associati ad esempio ad uno status peggiore (come indicato dagli studi sulla povertà e sovrappeso). Infine, come è stato proposto varie volte in letteratura, la mancanza di un contesto urbano che faciliti il movimento corporeo (ad esempio, andando in bicicletta o a piedi a fare la spesa). Non a caso i discount sono in zone poco accessibili, che richiedono lunghi spostamenti in auto. Che dire, dunque, dei nostri mercati e delle nostre straordinarie botteghe? Si tratta di un’innovazione che si propone di farci riscoprire le sane abitudini. Ed in modo preponderante entra in gioco la nostra capacità propositiva e di “consulenza”, perché il cittadino ha bisogno di essere orientato nelle scelte, di conoscere e vedere chi produce gli alimenti che espone sul proprio banco. È un approccio completamente diverso rispetto allo scaffale del supermercato, dove ciascuno preleva un prodotto, legge un’etichetta ed incrocia le dita sperando che non si tratti di un tarocco. Le nostre eccellenze si descrivono da sole con i propri colori e sapori. E la stagionalità rappresenta un valore aggiunto a garanzia della qualità e genuinità degli stessi alimenti. La capacità dei produttori di impartire consigli sulle modalità di accostamento e preparazione dei vari alimenti, naturalmente, contribuisce a chiudere il cerchio. Con mercati e botteghe, infatti, riusciamo ad offrire al cittadino consumatore non solo i nostri prodotti, ma anche tutta la nostra professionalità e conoscenza delle ricchezze del territorio di cui siamo custodi. Non possiamo non ignorare il fattore economico, che spesso condiziona la qualità dei consumi alimentari. I risultati di un altro studio, che ha confrontato ben 22 Paesi dell’Ue, parlano chiaro: la povertà e la presenza di diseguaglianze sociali vanno a creare un humus particolarmente favorevole per l’obesità ed il sovrappeso. Il dato in sé non è nuovo, eppure non si pensava fosse tanto radicato in Europa, al punto da rendere necessario non solo un pacchetto completo di misure per la lotta all’obesità, ma anche la redistribuzione del reddito ed adeguate misure di welfare. Nello studio sono state considerate l’obesità ed il sovrappeso rilevate dai soggetti analizzati e misurate da medici con criteri “più oggettivi”. Ma i risultati non cambiano: il benessere e la sua distribuzione entro la popolazione si riflettono immediatamente nei livelli di malattia ed obesità. E coloro che patiscono una maggiore carenza di risorse sono generalmente meno in grado di trarre vantaggio da programmi di rieducazione alimentare o di cambiamento degli stili di vita. In Italia la evidenza empirica aveva già ampiamente dimostrato questo fattore, con una rottura geografica tra Nord e Sud che ricalca livello di istruzione, livello di reddito, tassi di obesità e sovrappeso. Ovviamente, i fattori alimentari e la dieta possono avere un ruolo in tutto questo. In ogni caso, la passeggiata urbana presso i farmer’s market rimane uno strumento importante sia per acquistare prodotti qualitativamente garantiti e dal profilo elevato, sia per mettersi in movimento e fare quei 30 minuti di attività fisica quotidiana raccomandati dai medici come adeguati a risvegliare il metabolismo ed a proteggere la circolazione sanguigna, rafforzando il sistema immunitario e la salute delle ossa. Con il nostro impegno per realizzare il progetto per una filiera agricola tutta italiana, indirettamente contribuiamo a migliorare le condizioni di vita di tutti, insegnando anche a risparmiare e riscoprire i gusti degli alimenti.
25 Maggio 2012
Spesa al discount, scacco matto alla salute