17 Ottobre 2016
Presto un Osservatorio del settore lattiero-caseario del Nordest

Le tre maggiori cooperative lattierocasearie venete pronte a mettersi in rete per difendere il latte di qualità e rispondere alle richieste del consumatore. Questo, in sintesi, il sunto dell’incontro svoltosi il 1 ottobre a Bressanvido, nell’ambito del Festival dell’Agricoltura, organizzato da Arav, alla presenza di Roberto Nocentini, presidente dell’Associazione italiana allevatori, per la prima volta in Veneto. Ad aprire i lavori il direttore di Arav, Adriano Toffoli, cui sono seguiti i saluti del direttore di Aia, Roberto Maddè, alla prima uscita ufficiale in Veneto dalla recente nomina, dell’assessore all’Agricoltura di Bressanvido, Alessandro Scuccato e del presidente di Arav, Floriano De Franceschi. Subito dopo due interventi tecnici ruotati attorno all’indice genetico economico funzionale, al benessere animale ed alle strategie da adottare per aumentare l’efficienza in stalla e, quindi, la redditività delle imprese agricole, a cura del responsabile del Servizio F.A. Anafi, Maurizio Marusi e del professore associato dell'Università di Padova (Dipartimento TeSAF), Samuele Trestini. A rendere dinamica ed accattivante la mattinata è stata la tavola rotonda sul tema “Tracciare e contingentare la produzione di latte è utile? Porta valore aggiunto all’allevatore?”, moderata dal professore ordinario dell'Università di Padova (Dipartimento DAFNAE), Martino Cassandro, che ha incentivato il confronto tra Augusto Guerriero (presidente Latrebusche), Lorenzo Brugnera (presidente Latteria Soligo), Alessandro Mocellin (presidente Latterie Vicentine ed Agriform), Fiorenzo Rigoni (presidente Consorzio tutela formaggio Asiago), Martino Cerantola (presidente Coldiretti Veneto), Roberto Nocentini (presidente Associazione italiana allevatori), Alberto Zannol (Direzione agroalimentare Regione Veneto) e Floriano De Franceschi (presidente Associazione allevatori del Veneto). Innovazione e tracciabilità sono le parole chiave, ma entrano in gioco anche marketing e strategie comunicative più efficaci per rispondere ad un consumatore più attento. “Partendo dalle stalle possiamo produrre un latte di migliore qualità – spiega il presidente Mocellin – a supporto degli allevatori, ma anche a vantaggio di chi produce e dei consumatori. Il consumatore chiede sempre di più e spesso vuole prodotti che impongono ai produttori di mettere in discussione le modalità produttive tradizionali”. Non solo innovazione tecnologica, però, aggiunge il presidente Brugnera, in sintonia con il collega Guerriero: “l’innovazione tecnologica, con minor costi e più sicurezza, non è tutto. Dobbiamo essere in piena sintonia con il consumatore e lavorare per la sua salute. Il cittadino non vuole conservanti nei prodotti ed è particolarmente attento al benessere animale ed alla sostenibilità ambientale”. Il presidente di Coldiretti Veneto, Cerantola, lancia un’ipotesi: “attorno a questo tavolo ci sono le tre maggiori cooperative di settore venete. Occorre lavorare assieme e puntando agli stessi obiettivi. L’innovazione può contribuire a ridurre i costi di produzione e di trasformazione, ma è indispensabile lavorare su strategie commerciali e di marketing più efficaci. Dobbiamo realizzare un prodotto di altissima qualità per quei consumatori che sono disposti a spendere di più, pur di avere il massimo”. E gli strumenti tecnici per farlo ci sono già, chiosa il presidente Nocentini: “i dati che ogni giorno escono dalle nostre stalle vanno opportunamente sfruttati a vantaggio della competitività del prodotto. Il consumatore va adeguatamente informato su tutto ciò che avviene lungo la filiera”. Dal canto suo la Regione Veneto ha messo in piazza alcuni strumenti, sottolinea Zannol: “innovazione e tracciabilità sono punti fermi del Psr e del Por, ma occorre comprendere anche il valore della ricerca universitaria, nei cui confronti Arav ha sempre dimostrato particolare attenzione. È fondamentale che agricoltori e cooperative siano uniti, motivati e diretti agli stessi obiettivi”. Il presidente De Franceschi conclude: “è indispensabile che i diversi attori della filiera collaborino, per una migliore gestione delle aziende, dei volumi produttivi, per conoscere le esigenze dei consumatori, per rientrare nelle loro scelte e, quindi, per affrontare e rimanere protagonisti nel mercato”.

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