“Tutelare il reddito di chi vive di agricoltura non significa soltanto assicurare l’esistenza delle imprese agricole, ma anche garantire ai consumatori prodotti di qualità e difendere la cultura del cibo made in Italy che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese in tutto il mondo”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù, commentano lo straordinario risultato della Giornata nazionale del latte italiano, svoltasi alla Fiera Milano Congressi il 31 maggio scorso. Da Vicenza sono giunti a Milano oltre cinquanta allevatori, che si sono uniti alle migliaia di colleghi arrivati nel capoluogo lombardo per difendere il latte italiano dal rischio di scomparire sotto la pressione delle speculazioni e degli inganni, che consentono di spacciare come italiano il latte importato. “Avete preso i nostri marchi, non vi daremo le nostre mucche”, “Chi acquista ha il diritto di sapere se quello che compra è veramente fatto in Italia”, “Più trasparenza con l'etichettatura di origine obbligatoria” e “Stop a speculazioni: giusto prezzo per produttori e consumatori”, sono alcuni degli sloganverità esposti nella mattinata in Fiera a Milano, dove è stata montata anche una caldaia per la preparazione del formaggio. Ed a fare bella mostra c’era una selezione dei migliori formaggi italiani ritenuti a rischio di estinzione, mentre le imitazioni dei formaggi made in Italy smascherate nei diversi continenti sono state esposte in un grande bancone delle schifezze. Madrina della giornata è stata la mucca “Onestina”, simbolo della battaglia per il made in Italy degli allevatori, che chiedono di continuare a mungere con un prezzo giusto ed onesto. Tra i presenti alla Giornata il premier Matteo Renzi, il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, dell’Ambiente Gian Luca Galletti ed il Governatore della Lombardia Roberto Maroni, che hanno supportato e sostenuto con convinzione la battaglia portata avanti per Coldiretti dal presidente nazionale Roberto Moncalvo. Il via libera all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei derivati come formaggi o yogurt annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina rappresenta un risultato straordinario, che arriva in concomitanza con il Milk World Day celebrato dalla Fao in tutto il mondo. “Un risultato che risponde alle esigenze di trasparenza dei consumatori – concludono il presidente Cerantola ed il direttore Palù – che secondo la consultazione pubblica online del Ministero dell’agricoltura in più di 9 casi su 10 considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattierocaseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione. Un risultato che arriva ad undici anni dall’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per il latte fresco fortemente voluto dalla Coldiretti anche per sostenere i consumi di un alimento fondamentale nella dieta degli italiani. Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso made in Italy che riguarda tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o persino cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta”.
16 Giugno 2016
Giornata del Latte Italiano