Toffoli (Coldiretti): «Confidiamo nel nuovo Governatore veneto e nelle istituzioni locali per correggere questa mancanza»
«E’ inconcepibile che in un protocollo che interessa il Delta del Po, non siano neanche considerate l’agricoltura e la pesca-acquacoltura che sono le attività economiche di traino di tutto l’area bassopolesana. Confidiamo nel nuovo governatore regionale e nelle istituzioni locali per una pronta correzione di questa gravissima mancanza, inconcepibile per lo sviluppo sostenibile dell’economia del Delta. Non si può non prevedere dei tavoli specifici per l’agricoltura e per la pesca-acquacoltura».
Usa termini chiari il direttore di Coldiretti Rovigo, Adriano Toffoli, anche in rappresentanza di Unci-pesca, appena creata in Polesine, commentando la delibera della Giunta del Veneto del 9 marzo scorso, che recepisce l’aggiornamento del protocollo d’intesa per la riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, sottoscritto da Enel e dal governatore Giancarlo Galan e posto all’attenzione di Provincia e Comune di Porto Tolle.
«L’agricoltura è totalmente assente – spiega ancora Toffoli – Non ci sono previsioni di sostegno e valorizzazione per le colture di pregio del Delta, pensiamo ai radicchio di Chioggia Igp, ai meloni, alle orticole; non si parla di favorire le infrastrutture agroalimentari e le cooperative agricole che sono il nucleo base per la filiera dei prodotti polesani. La pesca, invece – continua Toffoli - è trattata di striscio, trattando della vivificazione di una delle lagune del Delta. Fra l’altro il testo contiene una previsione per il massimo incremento del trasporto fluvio-marittimo con l’utilizzo delle infrastrutture già dedicate, senza specificare altro. Questo ha messo in allarme gli acquacoltori di Unci-pesca perché temono che il traffico dei materiali per la riconversione e per il funzionamento della centrale avvenga lungo l’asta navigabile del Po di Levante, nella laguna Marinetta, dove si concentrano i più importanti allevamenti di vongole veraci dei comuni di Rosolina e Porto Viro, e dove il traffico è già congestionato per il passaggio delle merci e per i trasporti connessi al Terminal gasiero».