Operazione compiuta. Nel pomeriggio del sei luglio la delegazione vicentina di Coldiretti, composta da un centinaio di persone, tra le oltre duemila presenti alla frontiera del Brennero, per protestare contro la pirateria agroalimentare, ha intercettato un camion proveniente dalla Germania con un carico di 200 quintali di forme da 11 chili di formaggio “Fontal Alpinella”, un formaggio dal nome italiano, ma prodotto in tutto e per tutto in terra tedesca. Con l’ausilio di un’auto civetta, bardata per l’occasione con bandiere e cartelli, Coldiretti ha seguito il camion fino alla destinazione al Caseificio Zarpellon spa di Romano d’Ezzelino, dove ad attenderlo c’era una delegazione di una cinquantina di persone, tra dirigenti e soci, che hanno pacificamente esposto cartelli e manifesti per sensibilizzare i cittadini ed informare i media. Ad accogliere il carico c’erano anche le autorità locali. Soddisfatto il presidente della Coldiretti vicentina, Diego Meggiolaro: “abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Siamo riusciti a dimostrare, infatti, che una spaventosa quantità di prodotti, tra latte e formaggi, prosciutti, frutta e verdura, arrivano nel nostro Paese ed anche nel Vicentino. Il consumatore non può continuare a subire inganni attraverso l’acquisto di prodotti mascherati di italianità, con etichette scritte interamente in lingua italiana, la nostra bandiera e nomi che, di certo, non evocano un prodotto straniero, ma di provenienza italiana. Stimo i colleghi produttori stranieri e, proprio per questo, credo dovrebbero avere il coraggio di marchiare i propri prodotti, indicando il luogo di produzione. Finché l’etichettatura non diventerà obbligatoria su tutti i prodotti i cittadini consumatori non saranno correttamente tutelati e l’economia agricola continuerà a venire scippata di importanti profitti, sottratti da quanti producono alimenti che sono soltanto la brutta copia delle nostre eccellenze”. Ed il direttore Coldiretti di Vicenza, Roberto Rampazzo conclude: “i numeri la dicono lunga e non hanno bisogno di commenti: il Veneto, tra latte e derivati importa 13milioni di quintali, a fronte di una produzione regionale di 12milioni di quintali. È giunto il momento che si faccia chiarezza e vengano adottate le norme più rigorose per tutelare i cittadini consumatori e far sì che sia possibile conoscere la provenienza di tutti i prodotti posti sulle nostre tavole”.
15 Luglio 2010
Bloccato il falso made in Italy diretto a Romano d’Ezzelino