24 Aprile 2019
Bressanvido. La spesa intelligente

“Siamo orgogliosi di aver percorso con Coldiretti l’itinerario dell’informazione corretta al consumatore e di aver condiviso con questa grande organizzazione agricola la lotta per avere un’etichetta trasparente e, quindi, decretare il giusto onore al made in Italy ed alle nostre produzioni di qualità”. Con queste parole Giada Scuccato, sindaco di Pozzoleone, lo scorso 16 febbraio ha aperto il convegno “La Spesa intelligente: l'etichettatura come strumento del cittadino per scelte consapevoli” promosso da Coldiretti Vicenza e svoltosi al Centro culturale Giacomo Zanella, nell’ambito della storica Fiera di San Valentino. In una sala gremita di giovani studenti è seguito l’intervento di Stefano Ferrarini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 8 Berica. “Alimentarsi in modo sbagliato o non sapere ciò che si consuma fa del male a noi stessi e genera costi elevati per la collettività, in quanto mangiare male significa farsi del male. Perciò quando si parla di cibo – chiosa Ferrarini – dobbiamo essere attenti e curiosi. E per fare la spesa dobbiamo dedicare il tempo adeguato a leggere le etichette ed acquisire le informazioni necessarie. Attenzione a ciò che consumiamo, dunque, ma anche ad evitare gli sprechi. Quando leggiamo “da consumarsi preferibilmente entro…” non dobbiamo spaventarci, anche per il latte, perché le attuali tecniche produttive garantiscono alimenti conservabili molto più a lungo di un tempo”. Ai presenti Ferrarini consegna un consiglio chiaro: “dobbiamo tornare alle vecchie e sane abitudini, che al di la delle fake news, non verranno mai smentite. Quindi fare una buona colazione con alimenti genuini e consumare prodotti tradizionali non può che far bene”. Concetti cui fa eco anche Luca Motta, coordinatore regionale di Campagna Amica. “Stando ad una recente analisi di Bloomberg, l’Italia è il Paese più sano al mondo e si colloca al primo posto su 163 diversi paesi. E tra i Paesi più in salute – sottolinea Motta – l’Italia si colloca al primo posto, seguita da Irlanda e Svizzera. Un quadro rassicurante, ma dobbiamo considerare, purtroppo, che il made in Italy è fortemente sotto scacco da parte di altri Paesi, dediti alla contraffazione, ed alla mafia, che ha colto nell’agroalimentare una straordinaria opportunità di profitto”. La situazione italiana è chiara. E la lotta che Coldiretti ha intrapreso da anni contro le multinazionali, che spacciano per italiani prodotti che di nazionale hanno solo il nome, è preoccupante. “La Gdo tende a concentrarsi ed a diminuire i suoi fornitori – aggiunge Motta  concentrandosi su brand dotati di forte appeal e, spesso, di scarsa trasparenza al consumatore, che a questo punto si fida solo della marca come ultima chance”. E sul tema è tornato anche il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola: “realizzare produzioni di alta qualità è sempre stato l’obiettivo del nostro Paese. E per distinguerci abbiamo l’esigenza che l’etichettatura d’origine sia totale e non tragga in inganno il consumatore, inducendolo ad acquistare prodotti apparentemente italiani, ma in realtà soltanto trasformati in Italia. Siamo consapevoli che l’80% dei consumatori guarda anzitutto al prezzo, ma vogliamo promuovere una cultura dell’informazione, così da consentire al cittadino consumatore di scegliere consapevolmente. Con l’etichettatura d’origine, inoltre, vogliamo sconfiggere le agromafie, che sottraggono alla nostra economia oltre 25 miliari di euro l’anno ai danni del made in Italy”. E sulla questione dei pastori sardi e della manifestazione in atto da tempo in Sardegna Cerantola non lascia spazio a dubbi: “siamo dalla loro parte. Stanno combattendo la stessa battaglia che abbiamo affrontato un anno fa, quando il prezzo del nostro latte aveva toccato i minimi storici, scendendo al di sotto dei 25 centesimi”. Ha chiuso la mattinata Davide Fioravanzo, presidente di zona Coldiretti di Sandrigo, con la consegna degli attestati di “Detective della spesa” ad un gruppo di piccoli studenti delle scuole primarie di Pozzoleone, che hanno partecipato al laboratorio: “Detective della spesa... stagionalità, origine, etichettatura”, tenutosi in questi giorni a scuola e che ha coinvolto più di 100 alunni.

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