È stato eletto il 15 ottobre scorso, all’unanimità, dall’assemblea dei dirigenti dell’Associazione. Martino Cerantola, quarantacinquenne vicentino, diplomato in agraria, imprenditore zootecnico di Tezze sul Brenta, sposato e padre di tre figli, guiderà Coldiretti Veneto fino al 2018. Cerantola, che nel suo discorso ha ringraziato il predecessore Giorgio Piazza, ha raccolto la sfida sottolineando l’attività di Coldiretti che trova la sua ragione nell’essere una forza sociale a difesa degli interessi delle imprese associate (il 64% delle aziende agricole venete). All’assise il neopresidente ha ribadito la sua determinazione nella riorganizzazione delle filiere produttive più esposte agli effetti distorti della globalizzazione: latte, carne, ortofrutta solo per citare le più sofferenti. “Questione, tra l’altro – ha ricordato il presidente Cerantola - sottoscritta dalla politica regionale nel documento di Coldiretti presentato all’inizio della X legislatura. Tra le priorità, l’avvio dei bandi del Programma di sviluppo rurale che, nonostante l’approvazione comunitaria dello scorso maggio, è in ritardo. Il protrarsi dei tempi fa sì che i giovani insediati da oltre un anno non possano accedere al bando di primo insediamento. Questa è una partita importante per la rigenerazione del settore. Gli under 40 sono linfa vitale per il primario, sono portatori di innovazione, caratteristica in più occasioni sottolineata come vanto dai vari assessorati. Temporeggiare vuol dire che abbiamo speso solo parole fino a questo momento. Comprendo l’esigenza dei tagli a causa della scarsità di risorse, ma abbiamo assistito alla decurtazione del 20%, nella revisione della legge finanziaria, delle risorse assegnate ai Centri assistenza agricola. Niente di nuovo, ma che un impianto così operativo con strutture diffuse su tutto il territorio, considerato esempio di sussidiarietà e di alleggerimento della macchina burocratica, nonché strumento per la consulenza aziendale, venga relegato a capitolo non essenziale ci lascia alquanto perplessi”. Sotto il profilo agroambientale Coldiretti attende l’ultimo atto per ottenere la revisione delle zone vulnerabili ai nitrati. “Facciamo riferimento – ha aggiunto il presidente Cerantola – ad una semplice delibera che da conto del percorso già avviato e che il mondo agricolo invoca da tempo. Sulla stessa linea anche la rivoluzionaria proposta di legge per i danni da fauna selvatica, appoggiata da Legambiente, condivisa dallo stesso governatore Luca Zaia lo scorso luglio e che sembra sia ancora nei cassetti di qualche palazzo regionale. Sul consumo di suolo appoggiamo in toto l’iniziativa legislativa della Giunta, lo abbiamo ribadito anche nelle audizioni, ed auspichiamo che la trattativa in Consiglio regionale non sia lunga. È sempre antipatico cominciare precisando quello che non va e per il ruolo che da oggi ricopro preferisco pensare che ci aspetta un lavoro fitto fitto sulla nuova denominazione per il Nordest, quella del “Pinot Grigio”, che abbraccia le terre di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige con le loro varietà. Dei 20mila ettari totali il 60% della produzione è in Veneto, mentre il primato della commercializzazione va ai grandi gruppi cooperativi Trentini. Parallelamente abbiamo promosso e sostenuto l’associazione “Coniglio italiano”, che marchierà i conigli allevati e macellati in Italia per identificare la professionalità degli allevatori e valorizzare la produzione di qualità di questa carne, sempre più apprezzata dai consumatori, ma mal ripagata ai produttori che sottostanno alle speculazioni di mercato. Affianchiamo nei prossimi mesi anche il rilancio dello zucchero, presente in Veneto con uno zuccherificio di rilievo nazionale, l’unico che commercializza 100% italiano. Le tante incombenze – ha concluso il presidente Cerantola – non ci distrarranno dal presidio della politica regionale, né dalla responsabilità della salvaguardia ambientale, della conservazione del paesaggio e della garanzia di sicurezza alimentare. Compiti che onorano il nostro mestiere e che, secondo gli usi e tradizioni, non deleghiamo a nessun altro”.
2 Dicembre 2015
Cambio della guardia per Coldiretti Veneto