La cotogna è l’ingrediente principale della mo-starda vicentina, gli ortaggi con frutta varia carat-terizzano quella cremonese, la mela non può mancare nella versione mantovana, cosi come la viadenese non può stare senza pere. Il viaggio tra le confetture piccanti ha inizio nel 1918, quan-do la Boschetti in quel di Montecchio Maggiore codifica la prima ricetta. Allora lo stabilimento in funzione era anche sede di un reparto di sanità inglese. Le truppe erano giunte dalla Gran Breta-gna per sostenere quelle italiane dopo Caporetto e furono proprio quei soldati i primi assaggiatori e, quindi, estimatori del prodotto tanto da suggeri-re l’aggiunta di senape alla pozione magica. Una storia lunga quasi cento anni per arrivare ai giorni nostri che vedono la Boschetti Alimentare Spa trasferita in provincia di Verona, con un fatturato di 14milioni di euro, 40mila quintali di frutta di origine regionale lavorata da un centinaio di di-pendenti. È cresciuta la gamma con la cotognata e la marronata, il top dell’offerta aziendale, che annovera anche mousse ed una linea completa-mente bio. Con un secolo di esperienza ed un rapporto di fiducia con le aziende del territorio l’intesa siglata poco prima dello scorso Natale a Mestre con Coldiretti era un atto dovuto per la valorizzazione del made in Italy e per il riconosci-mento dell’alta professionalità degli imprenditori agricoli fornitori di mele, pere, marroni pesche, ciliegie e cotogno, quest’ultimo considerato in via d’estinzione se si considera che negli anni ‘60/’70 si contavano 14mila tonnellate scese ora a 1500. Con il ritorno alla biodiversità anche questa tipici-tà sta trovando il suo spazio che seppur di nic-chia ha una forte propensione all’incremento de-gli ettari in Italia. “Sulle tavole dei veneti – ha spiegato l’agrichef Diego Scaramuzza, presidente nazionale di Terranostra - abbinata come salsa per carni o formaggi o meglio ancora armonizzata con il mascarpone per i dolci di fine pasto, la mo-starda non può mancare”. Ringraziamenti alle cooperative agricole partner sono stati espressi da Janick Belin presidente della Boschetti Ali-mentare Spa, che ha sottolineato che nella se-conda mondializzazione Francia ed Italia hanno molto da giocarsi in termini di qualità e competen-ze. Pietro Piccioni e Martino Cerantola, nell’ordi-ne direttore e presidente di Coldiretti Veneto, hanno ricordato gli altri trattati stipulati durante il 2016 con Paluani per l’industria dolciaria ed Orto-romi leader della IV gamma, elementi sufficienti per considerarsi soddisfatti sia per l’azione eco-nomica che per il salto culturale registrato tra le realtà industriali del Nordest.
24 Febbraio 2017
Coldiretti-Boschetti firmano un patto per la mostarda