10 Aprile 2017
Coldiretti Veneto: disponibilità di terreni pubblici sprone per migliaia di neoimprenditori

Pastori, boscaioli, florovivaisti, pescatori, allevatori e vignaioli sono i responsabili delle oltre 50.543 imprese condotte da under 35 in Italia. Un numero che fa onore al Belpaese e lo colloca ai vertici d’Europa per presenza di giovani in agricoltura, comprovata dal crescente interesse delle nuove generazioni per il lavoro in campagna. È in questo settore, infatti, che sono intervenute profonde innovazioni con attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche l’agricoltura sociale, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, la gioventù agricola italiana possiede una superficie superiore di oltre il 54% rispetto alla media, un fatturato più elevato del 75% ed il 50% di occupati per azienda in più. “Ma insieme alla burocrazia ed all’accesso al credito, la disponibilità dei terreni  sottolinea Alex Vantini, delegato regionale dei Giovani Coldiretti  rappresenta il principale ostacolo alle aspirazioni dei tanti neo imprenditori. Il costo della terra è in media 20 mila euro, un valore superiore a quello di Germania e Francia. Dietro al valore medio si nasconde, però, una forte variabilità, con valori che partono dai mille euro all'ettaro dei pascoli della provincia di Catanzaro con un ettaro di frutteto o vigneto nelle zone di produzione più celebri, dalla Toscana al Trentino Alto Adige, che può andare da 500 mila ad oltre un milione di euro ad ettaro. L’annuncio del Mipaaf di circa ottomila ettari di proprietà di Ismea fa ben sperare migliaia di ragazzi e ragazze veneti, che attendono che la Regione avvii il censimento degli ettari di suolo da inserire nella Banca della Terra, secondo quanto previsto dai recenti provvedimenti regionali. Tra chi opta per la campagna come una scelta di vita accanto al numero crescente di quanti hanno scelto di raccogliere il testimone dei genitori, la vera novità rispetto al passato sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari, che hanno deciso di scommettere sul primario con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori new generation. Ben la metà è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto ed il 78% è più contento di prima.

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