16 Settembre 2022
Coldiretti Vicenza: i candidati alle politiche si confrontano sulle 5 priorità dell’Agricoltura

“Non è possibile andare avanti di questo passo. La politica deve prendere delle decisioni, con coraggio e tempestività, perché le imprese chiudono e le famiglie rischiano l’indebitamento per pagare bollette che hanno raggiunto importi insostenibili. Le nostre imprese, in particolare, si trovano a dover pagare consumi elettrici lievitati di sei volte rispetto ad un anno fa”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, è intervenuto ieri sera nella sede dell’Organizzazione agricola maggiormente rappresentativa nel territorio, in occasione dell’incontro con i candidati vicentini alle prossime elezioni del 25 settembre.

Ai candidati intervenuti, alla presenza dei dirigenti di Coldiretti Vicenza, Alejandro Seda Torres (Alleanza Verdi e Sinistra), Stefano Zausa (Italia Viva-Azione), Mattia Ierardi (Fratelli d'Italia), Diego Zaffari (Partito Democratico), Mara Bozzotto (Lega Nord), Rossella Olivo (Forza Italia) e Luciano Fabris (Più Europa)  sono stati presentati cinque punti chiave di impegno per i primi cento giorni di governo. Richieste chiare, che non necessitano di interpretazioni: la difesa dell’agricoltura italiana con l’istituzione del Ministero dell’Agroalimentare; in Europa un No deciso al nutriscore, al cibo sintetico, al trattato Mercosur ed un Sì altrettanto fermo all’origine in etichetta, alla sostenibilità ed alla ricerca; il Pnrr deve poter rappresentare la chiave per la sovranità alimentare, energetica e logistica del nostro Paese; stop ai cinghiali, difendendo cittadini ed agricoltura. E, infine, la creazione di un Piano invasi che garantisca acqua ed energia sostenibile per il territorio.

“I candidati hanno proposto interessanti osservazioni sul nostro mondo – commenta il direttore di Coldiretti Vicenza, Simone Ciampoli – dimostrando di apprezzare il lavoro che quotidianamente il mondo agricolo svolge e riconoscendone la valenza sotto il profilo economico. Un peso, quello rappresentato dalle nostre imprese, di indubbio riguardo, sia sotto il profilo lavorativo, che dal punto di vista dell’indotto che rappresenta, dal turismo alla cultura”.

Il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, ha ricordato ai candidati intervenuti che “Coldiretti ha messo sul tavolo una serie di interventi finalizzati al rilancio del settore, per garantire la redditualità delle imprese e centrare entro dieci anni l’obiettivo dell’autosufficienza alimentare in gran parte delle filiere. Obiettivo prioritario, naturalmente, sarà quello di garantire redditualità in tutte le fasi della filiera. Desta particolare preoccupazione l’aumento spropositato dei costi di energia elettrica, gas e carburanti. Una situazione che, tra le altre cose, non considera la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.

Prendendo in rassegna i cinque punti, il direttore Ciampoli ha sottolineato: “è ora di smetterla di parlare del Nutriscore, per concentrare l’attenzione sull’etichetta che deve garantire trasparenza ai consumatori. Un tema che non è lontano dalla “internazionalizzazione esasperata”, perché il vero made in Italy dev’essere presente nel mondo in tutte le catene distributive, per recuperare così i 100 miliardi realizzati dall’italian sounding. È importante produrre, ma anche guardare al valore a cui vengono venduti i prodotti perché è vitale assicurare la remunerazione”.

L’energia rinnovabile dev’essere considerata attività agricola. “Le energie rinnovabili restano una priorità – aggiunge il presidente Cerantola – ma bisogna adeguare gli incentivi agli agricoltori che le producono, perché non è possibile che mentre tutto è aumentato gli incentivi non si possano rettificare. Per il momento va bene coprire il fabbisogno delle aziende, ma Coldiretti intende superare il limite dell’autoconsumo e ritiene che, una volta ottenuto il via libera da Bruxelles, nei prossimi bandi si potrà produrre anche per vendere”.

Una cosa è certa, conclude il presidente Cerantola: “abbiamo bisogno di una classe politica che guardi al territorio, ma al contempo abbia una visione lungimirante e fortemente orientata al bene comune. Bisogna superare le logiche individualistiche e pensare allo sviluppo per non restare al palo come hanno dimostrato i tristi fatti che stiamo vivendo”.

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