17 Ottobre 2016
Con l’apertura al mondo cooperativistico possiamo competere ed affacciarci ai mercati esteri

Da tempo si parla di una crisi iniziata nel 2008 e di cui si cerca disperatamente di trovare una fine. Non è detto, però, che questo difficile momento congiunturale, di cui possiamo individuare, almeno approssimativamente, l’esordio, abbia una fine altrettanto certa. Di sicuro, invece, c’è il fatto che dobbiamo reagire. E non dobbiamo farlo mettendo in campo strategie individuali, frutto di un’incapacità di lavorare in team per il bene del settore. Non esiste concorrenza, esiste solo la strada da trovare, tutti assieme e con coraggio, per uscirne con i minori danni possibili. Le insidie di certo non mancano ed il commercio è sempre più spinto, perciò non possiamo affrontare da soli un mercato globale coalizzato contro i piccoli. Liberiamoci la mente dall’idea che “piccolo è bello”. Non sempre questo è vero. E se vogliamo sul serio salvaguardare la nostra distintività ed il valore delle nostre singole imprese dobbiamo cogliere l’opportunità che il mondo cooperativistico offre. Questo si vede oggi nel settore lattiero caseario, particolarmente sottoposto ad una crisi pesante, ma può valere anche per tutti gli altri settori dell’agroalimentare. Quello che viene chiesto non è uno sforzo nella direzione di perdere l’identità e mandare al macero la storia e le tradizioni aziendali e produttive. Occorre compiere un’evoluzione positiva per esaltare i valori delle nostre imprese e, rappresentati da strutture più grandi e capaci di competere, catapultarci nel mercato globale, individuando l’estero come una straordinaria opportunità per realizzare utili e garantire la sopravvivenza delle nostre imprese. Stiamo parlando di un’opportunità, non di un limi-te, di una possibilità concreta. E le cooperative che ci potrebbero consentire questa evoluzione culturale e commerciale ci sono e sono in casa nostra. Non dobbiamo cedere nulla, ma imparare a lavorare assieme, senza gelosie e timori, ma con coraggio ed un forte desiderio di vincere. Analogamente dobbiamo lavorare sul territorio, con convinzione ed una forte volontà di imporre i nostri prodotti locali e di stagione. In tal senso chiedo un importante sforzo anche ai Presidenti di Sezione, che rappresentano il collegamento istituzionale tra Coldiretti e la comunità, un ruolo importantissimo. È fondamentale, infatti, che vengano sensibilizzate le mense scolastiche sul con-sumo di prodotti genuini, perché il mondo scolastico riveste un ruolo prioritario nell’educazione dei nostri figli. E, sebbene non possiamo demandare ad altri l’aspetto educativo, non possiamo neppure negare che i nostri ragazzi trascorrono a scuola molte ore del proprio tempo. Abbiamo l’onere, quindi, di informare ed informarci di quanto accade, nel territorio e nei luoghi deputati all’educazione ed alla formazione. Coldiretti ha anche questo compito importante di formare le coscienze e di promuovere i valori in cui ha sempre creduto e crede ancora oggi.

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