“Noi vicentini, e veneti in generale, siamo molto bravi a lavorare, a produrre. In questo modo, però, fatichiamo a competere in un mondo in cui l’immagine, il marketing e la comunicazione giocano un ruolo strategico. Dobbiamo imparare a far sapere ciò che facciamo, a far conoscere il nostro lavoro ed i suoi frutti. Il nostro nuovo slogan dovrà essere: saper fare, far sapere”. Con queste parole il prof. Claudio Ronco, direttore scientifico della Fondazione Irriv, è intervenuto ieri sera al convegno sul tema: “Dalla terra alla tavola, un aiuto alla salute. La sostenibilità nel piatto”, al fianco di tre imprenditori agricoli del territorio: Marco Buratti, dell’Azienda agricola Ca’ Losca di Sossano, Alessandro Pialli dell’Azienda agricola Pialli di Barbarano-Mossano ed Alberto Milan di Canova Società Agricola di Campiglia dei Berici, moderati dalla giornalista vicentina Anna Iselle, nell’incantevole Teatro Modernissimo di Noventa Vicentina.
L’evento, promosso da Coldiretti Vicenza, ha di fatto aperto la 34a Mostra dei prodotti agroalimentari autunnali.
Dopo il saluto del sindaco di Noventa Vicentina, Mattia Veronese, ha portato il proprio contributo l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che ha apprezzato l’impegno di Coldiretti nel territorio: “sensibilizzare, far conoscere ed informare rappresentano l’impegno da tempo intrapreso dall’Organizzazione maggiormente rappresentativa del mondo agricolo. Un lavoro importante per la società e dalla forte connotazione sociale, per il bene della comunità”. Concetti esaltati anche dalla vicepresidente di Coldiretti Vicenza, Cristina Zen, che ha aggiunto: “la sostenibilità è entrata in modo dirompente nel nostro vocabolario, ma deve con forza entrare anche nel nostro modo di agire, per lasciare spazio a stili di vita attenti e rispettosi dell’ambiente e della salute”.
Un percorso possibile anche grazie all’impegno delle imprese agricole nel territorio, che attraverso Campagna Amica propongono, con la vendita diretta e con i mercati, prodotti di stagione e freschi, arrivando a stabilire un contatto diretto e di fiducia con il cittadino consumatore.
“Il nostro lavoro è sacrificio, passione, attenzione per la qualità – ha spiegato Milan – e dobbiamo riuscire a trasferire questo nostro impegno a chi acquista i nostri prodotti. Dobbiamo trasmettere un messaggio di valori ed attenzione, perché quando si fa la spesa occorre dedicare il giusto tempo e soffermarsi con attenzione sulla lettura delle etichette”.
Per questo le aziende agricole hanno da tempo intrapreso importanti percorsi di certificazione. “Certificare le aziende e le produzioni – ha evidenziato Ronco – rappresenta il sistema più efficace per individuare gli errori che si commettono e porre in essere le adeguate contromisure”.
Concetti raccolti prontamente da Buratti, imprenditore agricolo e delegato vicentino di Coldiretti Giovani Impresa: “grazie alle certificazioni abbiamo raggiunto un elevato livello di qualità delle nostre produzioni. Siamo riusciti a posizionarci nel mercato e le imprese strutturate, con numeri importanti, sono entrate nella grande distribuzione con soddisfazione”.
Tra i problemi in campo, la redditività. Vendere direttamente ciò che si produce permette di eliminare l’intermediazione, che garantisce un guadagno solo all’anello finale della catena. “Su questo non ci sono dubbi – ha aggiunto Buratti – ed in tal senso la vendita diretta ed i mercati di Campagna Amica rappresentano una straordinaria soluzione per garantire un reddito alle imprese agricole, specie quelle di piccole e medie dimensioni”.
Un patrimonio straordinario di esperienza, qualità e tradizioni, quello del mondo agricolo, che merita di essere portato a conoscenza dei cittadini consumatori.
“Quest’anno celebriamo la nostra ventesima vendemmia – ha aggiunto Pialli – e non è stato certo facile posizionarci nel mercato. Dopo una decina d’anni di duro lavoro, però, ci siamo riusciti. E con la nostra produzione biologica oggi abbiamo un deciso vantaggio competitivo. Vendiamo i nostri prodotti a partire dalle nostre vigne, con i profumi e le tradizioni di sempre, trasmettendo un messaggio chiaro: i trattamenti sulle nostre viti non li facciamo bardati come astronauti”.
Le sfide di Coldiretti sul fronte dell’informazione, della comunicazione e della crescita della conoscenza non si fermano. “L’appuntamento di questa sera ci fa riflettere, una volta di più – conclude il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – sull’esigenza di trasmettere ciò che facciamo. Abbiamo iniziato da tempo percorsi di formazione ed informazione, ma dobbiamo essere più incisivi. Siamo presenti nelle scuole con il progetto Semi’nsegni, per sensibilizzare educatori, piccoli studenti e famiglie, nei mercati di Campagna Amica, praticamente ogni giorno, nell’intera provincia di Vicenza e, presto, speriamo di riuscire, con la Regione Veneto, a portare a termine il percorso intrapreso quattro anni fa, per entrare nelle scuole con un menù che esalti le produzioni del territorio e la stagionalità. I nostri figli hanno il diritto di mangiare bene ed in modo sano, perché ne va della loro crescita”.