Piazza:" Il problema non è solo agricolo"
10 dicembre 2010 - "I dati comunicati dall’Assessore Franco Manzato in merito alla produzione di nitrati in agricoltura evidenziano la trasparenza del comparto zootecnico mentre altrettanto non si può dire per altri settori".
Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto associazione che ha provveduto al 45% delle comunicazioni presentate dagli allevatori, punta il dito verso l’abitudine di considerare la zootecnia l’unica responsabile dell’inquinamento di azoto delle falde acquifere.
"Gli allevatori sono in grado di fornire quantitativi esatti di produzione di reflui e la loro destinazione: procedure burocratiche e verifiche delle autorità garantiscono la completa rintracciabilità per letame e liquami – spiega Piazza - stessa prassi non è possibile, ad esempio, in caso di presenza di depuratori comunali che per la sanificazione dell’acqua producono azoto e altri agenti che vengono riversati direttamente nei corsi d’acqua".
Nessun tentativo, da parte di Piazza, di scaricare le colpe da un sistema all’altro, ma solo cercare di dare almeno una visione più obiettiva del problema legato alla Direttiva Nitrati, regolamento comunitario che disciplina la fertilizzazione organica dei terreni.
"In questi anni le nostre aziende sono ricorse a vari opportunità manifestando una capacità reattiva non indifferente – insiste Piazza -. Nonostante i casi di insurrezione popolare molti sono gli impianti a biogas realizzati in zone vulnerabili mentre sempre più sono gli accordi registrati tra imprese agricole per la distribuzione ad hoc, quella su superfici che non utilizzano sostanza organica quale elemento fondamentale per prevenire la perdita di fertilità.
"Fa ben sperare la cordata politica degli assessori all’agricoltura delle regioni più zootecniche d’Italia – conclude Piazza - che pur proponendo soluzioni alternative confermano una linea comune, quella della tutela dell’agricoltura italiana".