L’art. 65 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, che deve essere convertito in legge, prevede un’importante disposizione in materia di impianti fotovoltaici in ambito agricolo. In particolare, dalla pubblicazione del suddetto decreto (definito decreto Cresci Italia), non è più consentito l’accesso agli incentivi statali per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole. Sono esclusi da questo provvedimento gli impianti a terra in zone agricole che hanno conseguito il titolo abilitativo entro la data in vigore del decreto o per i quali è stata presentata richiesta per il conseguimento del titolo entro la medesima data, a condizione che l’impianto entri in esercizio entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto, nel rispetto dei commi 1 e 5 dell’art. 10 del decreto legislativo 28/2011, ossia:
- rispetto dei requisiti e delle specifiche tecniche degli elementi componenti l’impianto, come stabiliti dagli allegati al decreto;
- impianti di potenza non superiore ad 1 mw e, nel caso di terreni appartenenti al medesimo proprietario, collocati ad una distanza non inferiore a 2 km;
- non sia destinato all'installazione degli impianti più del 10% della superficie del terreno agricolo nella disponibilità del proponente.
I limiti non si applicano ai terreni abbandonati da almeno cinque anni. Il decreto, inoltre, stabilisce che siano riconosciuti i medesimi incentivi valevoli sugli edifici anche agli impianti fotovoltaici su serre, purché le strutture serricole presentino un rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati e la superficie totale della copertura non superiore al 50%, al fine di garantire la coltivazione sottostante. Il quarto conto energia prevedeva, infatti, per le serre degli incentivi ridotti, pari alla media tra quelli previsti sugli edifici e quelli a terra.