Il futuro del mondo agricolo passa attraverso la valorizzazione dei prodotti locali. Coldiretti l’ha compreso da tempo, proprio per questo ha promosso il progetto “Una filiera agricola tutta italiana”, che rappresenta un modo di produrre e di vivere che contraddistingue da sempre i produttori attenti e coscienziosi, che lavorano per garantire al cittadino consumatore alimenti sani e produzioni di elevata qualità. Un modo di lavorare, dunque, che garantisce il consumatore, ma anche il produttore, che si mette al riparo dal confronto con i prodotti taroccati, certamente non in grado di reggere la comparazione. Oggi, però, la battaglia è sempre più dura, perché il mondo agricolo, con i suoi prodotti d’eccellenza, non è più in grado di sopravvivere e di far fronte alle ingenti spese di gestione. A questa difficile situazione si aggiunge la ridotta redditività delle imprese determinata dal fatto che i frutti della terra sono sempre più sottopagati. Il progetto Coldiretti per la tutela del made in Italy, però, intende agire proprio su questo versante, assicurando alle aziende agricole disposte a mettersi in gioco di entrare a far parte del circuito dei Mercati di Campagna Amica. Un’opportunità recente, che permette alle aziende di proporre il meglio delle proprie produzioni, valorizzando in questo modo la propria attività ed il territorio, producendo economia e sviluppando il tessuto imprenditoriale locale. L’agricoltura italiana, non dobbiamo dimenticarlo, è l’agricoltura delle mille campagne. E per salvare questa nostra straordinaria ricchezza dobbiamo necessariamente valorizzare le produzioni tipiche, le eccellenze che fanno del made in Italy la differenza nel mondo e che, al tempo stesso, possono garantire ai cittadini consumatori di riscoprire le produzioni locali, comprendendo fino in fondo cosa significhi acquistare prodotti dalla provenienza ed origine certa. Elementi, questi, emersi anche nel corso del recente intervento del presidente nazionale Sergio Marini alla Fiera Agricola di Verona, dove è stato posto l’accento in particolare sugli inganni alimentari orditi nei confronti dei cittadini consumatori. I prodotti tipici italiani sono i più taroccati. E riconoscerli è davvero difficile, non essendoci un’etichettatura obbligatoria per tutti gli alimenti e, in particolare non essendo sempre chiare le indicazioni poste. È emblematico il caso della mozzarella: un terzo dei prodotti in vendita sono realizzati senza latte, con un danno che si ripercuote su 43mila stalle in Italia, quasi 200mila occupati ed oltre 22miliardi di euro di valore generato dalla filiera del lattiero-caseario. A questo si aggiunge la rapida diffusione degli OGM, che induce il cittadino consumatore in inganno ed ingenera la consapevolezza che tali alimenti siano in tutto e per tutto uguali agli altri, come il mondo scientifico vorrebbe far credere. Occorre lavorare duramente per sfatare queste dicerie, che a forza di spot martellanti rischiano di diseducare la gente, promuovendo stili di vita e di consumo ben lontani da quelli che Coldiretti ha sempre cercato di incentivare attraverso il consumo dei prodotti locali e di stagione. Riscopriamo i sapori del territorio e riscopriamo il piacere di consumare i prodotti della nostra terra, con i loro colori e sapori, ricordando che in questo modo contribuiremo anche a salvare l’economia locale, nonché l’economia agricola.