“Le infrastrutture sono importanti, ma la loro realizzazione non può arrecare danno al territorio ed all’economia dei luoghi in cui passano. Se così dovesse essere, occorre porsi una serie di domande e riesaminare le ipotesi al tappeto, a favore di altre più ragionevoli”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, interviene sulla spinosa questione dei cantieri per la realizzazione della Tav, che potrebbero essere disposti in corrispondenza di aree agricole produttive o di aree vocate all’agricoltura e di straordinario valore paesaggistico-ambientale, in quanto incontaminate. A pochi giorni da un importante incontro svoltosi in Provincia con i soggetti coinvolti, il timore si fa forte. “Non può che preoccupare la previsione progettuale di sottrarre all’agricoltura territori preziosi – sottolinea il presidente Cerantola – tanto più che i cantieri resteranno in piedi oltre otto anni, quindi un tempo insostenibile per qualsiasi attività produttiva. Ben venga, dunque, l’appello del presidente della Provincia di Vicenza, Achille Variati, che chiede a gran voce che i cantieri vengano accorpati e si eviti di impegnare aree agricole, laddove vi sono aree urbanizzate che potrebbero tranquillamente essere impiegate a tal fine”. Anche in questa vicenda, il rischio che il mondo agricolo continui a doversi sacrificare appare elevato. “Sottrarre terreno all’agricoltura significa bastonare un settore dell’economia che negli ultimi anni è risultato trainante a tutti i livelli – conclude il presidente Cerantola – e questo è assolutamente inconcepibile. Inoltre, vuol dire porre sullo stesso piano valori che hanno un peso diverso. E la vita, non vi è dubbio rappresenti la priorità assoluta da salvaguardare, per il futuro delle famiglie e dell’intera comunità. Coldiretti Vicenza, quindi, auspica che vengano individuate, in ciascun caso complesso, soluzioni frutto di buon senso e ragionevolezza”.
8 Febbraio 2016
I cantieri della Tav compromettono l’economia agricola vicentina