Dopo 50 anni di vita consortile, 25 anni da IGP, ecco l’atteso riconoscimento per la vigilanza
Ora è possibile la vigilanza diretta per tutelare il prodotto certificato. Il Ministero ha riconosciuto il Consorzio di Tutela dell’asparago bianco di Cimadolmo Igp. E’ noto sin dai tempi antichi: l’asparago bianco di Cimadolmo è uno dei prodotti agricoli identitari di questo territorio composto da undici comuni a cavaliere del medio corso del Piave. Lo conoscevano i legionari romani che, quando ancora il fiume Piave non esisteva, attraversano le Grave Mobili tra il Meduacum e la Licenna, diretti oltralpe lo coglievano verde e lo portavano nelle loro bisacce come alimento, convinti che il turgore dei turrioni recasse loro forza, coraggio e virilità. Nell’anno 2000 i produttori di asparago della zona del medio Piave, si sono costituiti in Consorzio ed hanno ottenuto la certificazione IGP dell’Asparago Bianco di Cimadolmo, la prima in Europa. Una decina di anni più tardi, le condizioni dettate dalla marginalità dell’orticoltura in un distretto prevalentemente vitivinicolo, legate alla sorte delle associazioni di prodotto, hanno disperso molti produttori dell’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP, alcuni dei quali hanno smesso la coltivazione. Un manipolo di asparagicoltori, fortemente motivati, con l’aiuto di Coldiretti Treviso, hanno ricomposto la struttura consortile, rinnovando lo Statuto del Consorzio; in data 14 dicembre 2019 il Consorzio ha ripreso vita aprendo le porte a tutti i produttori di asparago bianco che intendano valorizzare il loro lavoro attraverso la certificazione IGP, che 14 luglio 2025 è diventato CONSORZIO DI TUTELA DELL’ASPARAGO BIANCO DI CIMADOLMO IGP.