L’idea del Consorzio è nata con il programma LEADER II del Gal Montagna Vicentina nel 2000, con la creazione di un circuito di prodotti tipici vicentini denominato “Le Terre del Palladio”. Circuito che in casa Coldiretti è diventato, poi , Consorzio “Le terre del Palladio”. Il 26 giugno 2003 il Consorzio è stato rinnovato e nella compagine sociale entrano le Associazioni di categoria e le imprese aderenti interessate alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici della provincia di Vicenza. I punti essenziali per raggiungere l’obiettivo sono: garanzia di origine, tipicità, produzione e rintracciabilità. Con questo percorso si intendeva dare fiato alla produzione agroalimentare vicentina, coinvolgendo tutti i possibili attori delle filiere presenti nel territorio (produzione primaria, trasformazione, vendita). Allo scopo sono stati redatti i disciplinari di produzione ed istituita la certificazione di filiera. Siamo stati i primi in Italia a dare gambe ad un progetto del genere, certificato da un Ente terzo, il Csqa, ma a differenza di Vicenza, in altre parti d’Italia il successo di un tale percorso sta riscuotendo buoni successi (ad esempio in diverse zone rientranti nei parchi nazionali). Purtroppo, l’assenza totale dei commercianti nel far parte delle filiere e, quindi, la mancata attivazione dei punti vendita commerciali ed il conseguente più mirato marketing, hanno generato negli associati una perdita di fiducia verso il “progetto”. Nel 2007 il Consorzio ha dovuto cambiare marchio e logo da “Terre del Palladio” a “Sapori del Palladio”. Il 13 dicembre 2010, l’assemblea del Consorzio ha deliberato lo scioglimento dello stesso. L’amarezza che provo in questo momento è grande. Il non essere riuscito a far capire a tanti operatori dell’economia vicentina le opportunità di un simile progetto mi angustia. Com’è possibile non condividere un progetto che voleva recuperare, far conoscere e promuovere i prodotti e le tradizioni che una volta erano alla base del vivere quotidiano dei nostri padri e che oggi, in un mondo “piatto” di sapori, sono l’essenza della gioia e del gusto del mangiar bene e sano? Di estremamente positivo rimane il fatto che per le aziende, che hanno fatto parte del Consorzio, è stata un’esperienza che ha insegnato a lavorare “alla luce del sole”, non a chiacchiere, ma nei fatti documentabili, dove il prodotto è rintracciabile dal campo alla tavola. Prodotti della tradizione vicentina assolutamente sicuri anche dal punto di vista alimentare. Non a caso, molte di queste aziende, condividono il progetto di Campagna Amica della Coldiretti attraverso la vendita diretta in azienda o tramite i farmer’s market. Ed è al progetto per una “filiera agricola tutta italiana” che va il mio pensiero: il farne parte vuol dire che la rintracciabilità dei prodotti e la sicurezza alimentare sono requisiti essenziali e strategici e devono essere provati dai documenti e dai controlli. Ricordiamoci: produrre bene, sano e vendere al giusto prezzo pagherà sempre. Concludendo questa mia riflessione, quale presidente del Consorzio, voglio  comunque ringraziare i soci che ne hanno fatto parte, i consiglieri e chi ha lavorato con entusiasmo per far crescere quel progetto, in modo particolare Mariangela Spiller, Elisa Scalchi, Domenico Rasia Dal Polo, Adriano Toffoli, Igino Andrighetto, la dr.ssa Ferrarese del Csqa, la dr.ssa Marinelli, Franco Camerra, Diego Meggiolaro, Giuseppe Sbalchiero, Dino Menarin e Giuliano Campanella.