2 Agosto 2013
Il made in Italy è la nostra forza

L’assemblea nazionale, alla quale numerosi abbiamo partecipato al Palalottomatica a Roma, rappresenta come ogni anno un momento significativo per l’Organizzazione. Il presidente Sergio Marini ci ha dato la carica ed ha aumentato la nostra motivazione, puntando il dito contro l’eccesso di burocrazia, l’Imu sui fabbricati rurali ed il perdurare delle contraffazioni alimentari a danno del made in Italy e del suo territorio. In queste poche righe voglio riproporvi alcuni dei concetti espressi lo scorso 4 luglio, ma in particolare intendo porre l’accento sul nostro ruolo in questo momento difficile per l’intera società. L’agricoltura rappresenta il futuro.
L’occupazione giovanile cresce solo in agricoltura. L’ agricoltura fa segnare un aumento record del 9 per cento nelle assunzioni di under 35 nel primo trimestre 2013, nonostante gli effetti negativi sulle coltivazioni provocati dal maltempo ed i segnali depressivi sui consumi che hanno interessato anche l’agroalimentare. Il nostro settore non ha solo una funzione economica, ma anche sociale ed ambientale, in quanto migliora la qualità della vita di tutti i cittadini in termini di sicurezza, coesione, relazioni, paesaggio. Per questo l’agricoltura merita una particolare attenzione sulle normative fiscali, a partire dall’Imu. Sugli immobili produttivi ed in particolare sui fabbricati rurali, infatti, occorre eliminare l’applicazione dell’Imu.
Lotta alla burocrazia. Coldiretti continuerà la propria lotta contro l’eccessiva burocrazia, che continua ad occupare vergognosamente quasi un terzo delle nostre giornate lavorative ogni anno.
La contraffazione alimentare va annientata. Le esportazioni agroalimentari italiane potrebbero triplicare con una radicale azione di contrasto al falso made in Italy alimentare nel mondo, che vale oltre 60 miliardi di euro e toglie circa 300mila posti di lavoro. Il chilometro zero, oltre a creare economia e socialità, è uno strumento straordinario per riscoprire i territori e valorizzare le distintività.
L’Italia deve tornare a fare l’Italia. Il futuro del Paese è legato alla capacità di trasferire nei prodotti e nei servizi il valore materiale ed immateriale della distintività italiana. Nel rafforzare il nostro saper fare rete troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva.
La spesa alimentare torna indietro di 20 anni. A fare un vero balzo in avanti, però, è la spesa a km zero, con un incremento del 40 per cento delle imprese agricole accreditate a Campagna Amica. Nei mercati degli agricoltori fanno regolarmente la spesa 7 milioni di italiani, mentre altri 14 l’hanno fatta almeno una volta durante l’anno. Un’opportunità resa possibile dalla Fondazione Campagna Amica, della quale fanno parte 6.566 aziende agricole, 1.179 agriturismi, 330 cooperative, 1.125 mercati, 146 botteghe ai quali si aggiungono 254 ristoranti e 128 orti urbani, per un totale di oltre 8.200 punti vendita. Una filosofia che anche la nostra provincia ha saputo cogliere da subito, per ridare fiato alle imprese con un’opportunità di reddito del tutto nuova ed efficace.
Stop agli Ogm. I consumatori sono in gran parte contrari all’impiego degli Ogm, pertanto il Governo dovrebbe sentirsi in obbligo di approvare subito il decreto che prevede la clausola di salvaguardia per vietare la messa a coltura di piante biotech. Gli organismi geneticamente modificati non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale ed alimentare, ma perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione ed il grande nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy.
Pac: risorse solo ai veri agricoltori. Il recente accordo sulla riforma della Pac premierà chi vive e lavora di agricoltura, escludendo per la prima volta in una black list i soggetti che non hanno nulla a che fare con l’agricoltura e, soprattutto, prevedendo la possibilità per l’Italia di destinare risorse ai soli agricoltori attivi.
Faccio mia un’espressione usata in assemblea dal presidente Sergio Marini: “dobbiamo avere il coraggio di affrontare e prendere delle decisioni sulle cose giuste e non sulle cose facili”.

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