A settembre 2007 ho assunto ufficialmente il mio incarico a Vicenza, dopo che il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la mia nomina il 27 agosto. In quell’occasione ho sottolineato i due punti che avrebbero caratterizzato il mio impegno, in linea con quanto avvenuto ad Imperia, Pordenone ed Ancona, dove sono stato direttore. Credo nell’importanza di fare squadra, cioè di lavorare insieme, ciascuno nel proprio ruolo ed assumendosi le proprie responsabilità. Parlo di gioco di squadra e non di gruppo, proprio per distinguere le due diverse modalità, che determinano differenti obiettivi. Il fine comune, invece, è di crescere insieme e di far crescere Coldiretti, in termini qualitativi (miglioramento di servizi, ampliamento delle competenze e formazione continua). Ho sempre svolto il mio compito guidato da una grande passione e dall’entusiasmo che anima chi ama ciò che fa ed al mattino arriva al lavoro con         un’energia positiva dentro, consapevole del fatto che rispettare il lavoro degli altri porta alla crescita ed al miglioramento delle condizioni generali di lavoro. Quella vicentina è una grande provincia, caratterizzata da un’economia agricola effervescente. Gli alti e bassi hanno caratterizzato la mia permanenza, ma credo che la positività che ho saputo esprimere sia stata determinante per la buona riuscita del lavoro. Gli addii sono sempre difficili e portano con sé molti ringraziamenti, sperando di non dimenticare nessuno, perché le persone che ho incontrato ed hanno contribuito alla crescita di Coldiretti Vicenza sono davvero moltissime ed a tutti i livelli, associativi, istituzionali, politici e non solo. Un grazie al presidente che mi ha accompagnato per gran parte del mio incarico vicentino, Diego Meggiolaro ed un sentito ringraziamento anche all’attuale presidente Martino Cerantola, per il contributo che mi ha sempre dato. Un grazie a tutti i dirigenti che mi sono sempre stati vicini ed hanno fatto per Coldiretti Vicenza scelte coraggiose ed innovative, forti del nostro progetto. Il lavoro di tutti è stato premiato. Il direttore, da solo, non può creare un sistema organizzativo valido se non ci sono le persone a dare il loro prezioso apporto. È doveroso esprimere un particolare ringraziamento a tutti i collaboratori, che mi sono stati vicini nei momenti di difficoltà, adoperandosi per raggiungere ambiziosi obiettivi, che hanno portato Coldiretti Vicenza a primeggiare a livello nazionale. La loro determinazione ed il senso di appartenenza a Coldiretti, uniti all’indiscussa intelligenza, hanno fatto sì che l’organizzazione rappresentasse al meglio le quasi diecimila aziende associate. Il lavoro che abbiamo fatto assieme ha portato anche alla crescita dei dirigenti che, condividendo il progetto della filiera agricola italiana, stanno dando delle prime risposte alle imprese del territorio vicentino, caratterizzato da molte specificità e per questo non facile da considerare nel suo insieme, perciò il lavoro fatto da Coldiretti anche nei territori è stato prezioso. Dobbiamo essere animati da pensieri positivi per andare avanti e riuscire. Il momento è difficile, pressati dalla crisi e dal pessimismo siamo portati a vedere nero, ma il futuro sarà certamente migliore. Non chiudiamo la porta in faccia all’innovazione. Il modo di lavorare e di approcciarsi con le nuove tecnologie, anche sulla base delle esigenze dei consumatori, ci distingue da altre realtà che pensano all’agricoltura come all’agricoltura del dopoguerra. Vado a dirigere la sede di Coldiretti Venezia fiero ed orgoglioso di essere stato a Vicenza, dove soci e collaboratori mi hanno accolto con benevolenza e fiducia e spero che quest’ultima sia stata ripagata con il mio fare. Un grazie a soci, dirigenti e collaboratori, al Vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol, alle istituzioni ed agli amministratori locali, ai politici con i quali abbiamo proficuamente collaborato.