26 Febbraio 2010
Le misure anticrisi per il settore Latte

Nel 2010 troveranno applicazione alcuni provvedimenti comunitari a beneficio dei produttori di latte: alcuni di questi sono di carattere straordinario a seguito della forte crisi economica verificatesi nel 2009. Un primo effetto di questi provvedimenti è la particolare attenzione che i Piani di sviluppo rurale hanno dedicato al settore lattiero-caseario, mettendo a disposizione risorse ad hoc dedicate e aumentando la percentuale di contributo per gli investimenti ai sensi della misura 121 di 10 punti superiore rispetto a quella di altri settori produttivi. Nel 2010 trovano applicazione anche alcune decisioni assunte in sede di approvazione dell’health check: si tratta di risorse finanziarie messe a disposizione dall’art. 68 che per il settore latte sono pari a 40 milioni di euro. È un contributo a favore di allevatori che producono latte crudo vaccino, per un importo massimo di 15 euro/tonnellata, nel rispetto della quota di riferimento assegnata disponibile nell’anno di pertinenza.
Il contributo annuale va chiesto in sede di compilazione della Domanda Unica e per beneficiarne si devono rispettare almeno due dei seguenti requisiti:
- tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 300.000;
- tenore di germi a 30° inferiore a 40.000;
- tenore di materia proteica non inferiore a 3,35%.
Nel caso in cui siano rispettati due dei parametri sopra riportati, il parametro non conforme dovrà comunque rispettare i seguenti limiti:
- tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 400.000;
- tenore di germi a 30° inferiore a 100.000;
- tenore di materia proteica non inferiore a 3,2%.
Altro provvedimento a favore del comparto lattiero-caseario è il regolamento CE 1233/2009,  mediante il quale vengono destinati al nostro paese 23milioni di euro. Entro febbraio verranno definite le modalità di spesa che si dovranno tradurre in un intervento diretto agli allevatori. I finanziamenti saranno erogati entro giugno. Coldiretti si è fortemente spesa per l’attivazione di queste misure, soprattutto per una loro corretta applicazione, tuttavia la nostra Organizzazione è consapevole che questo non è sufficiente e sta portando su tutti i tavoli di trattativa ulteriori proposte quali:
- la corretta applicazione della L.33/2009;
- la definizione di norme che agevolino le imprese all’accesso nella distribuzione tradizionale e organizzata, e alla partecipazione a bandi e gare d’appalto, in modo da favorire il consumo nelle mense pubbliche di latte;
- l’etichettatura obbligatoria dell’origine del latte per tutti i prodotti lattiero caseari nonchè il divieto di usare latte in polvere, cagliate, caseinati e derivati nella produzione di formaggi;
- rafforzamento dei controlli sulle importazioni che devono essere di dominio pubblico sia nelle quantità sia nelle ditte coinvolte;
- lo sviluppo della filiera agricola tutta italiana che possa dare valore aggiunto alle produzioni degli imprenditori agricoli.

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