I numeri non mentono. L’agricoltura è l’unico settore che nel 2011 vede aumentare il valore aggiunto (+1,2%), il numero di dipendenti (+6%) ed il valore delle esportazioni (+11%), in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia. Questi dati dovrebbero confortarci, anzi spronarci ad andare avanti, a lavorare con rinnovata fiducia ed entusiasmo, perché ci danno la consapevolezza di far parte di un sistema solido e sicuro. Non possiamo non condividere l’analisi fatta dal Presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, alla recente assemblea nazionale: “permangono aree di grave difficoltà come l’allevamento dei maiali e si stanno scontando gli effetti dell’emergenza del batterio killer sull’ortofrutta, ma il settore dimostra grande vitalità ed ha conquistato primati nella qualità, tipicità e salubrità. Il made in Italy alimentare è una leva competitiva in Italia e nel mondo e può offrire un grande contributo all’economia, all’occupazione ed alla sicurezza alimentare dei cittadini”. Dobbiamo renderci conto tutti che facciamo parte di questo sistema vincente, uno dei pochi, forse l’unico, a non fare acqua da tutte le parti, ma che necessità di tutta la nostra convinzione e forza per essere difeso dalla concorrenza sleale, che mette a rischio la sopravvivenza del sistema agricolo nazionale, la cui importanza è confermata dalle speculazioni sul cibo che hanno generato le recenti tensioni internazionali. I costanti episodi di contraffazione e frode ai danni delle nostre eccellenze la dicono lunga. Il modello agricolo italiano è vincente nel mondo, dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e salubrità delle produzioni. Leadership per i prodotti tipici, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono solo alcuni dei primati del made in Italy agroalimentare. Dopo la sfida dei Mercati di Campagna Amica, servita come apripista per creare un contatto forte tra il nostro mondo dei produttori e quello, fino a poco tempo fa sconosciuto, dei consumatori, ci attende la nuova avventura con le Botteghe di Campagna Amica. Una nuova frontiera che sono certo riserverà entusiasmanti sorprese a quanti di noi hanno compreso il cambiamento ed hanno voglia di far parte del rinnovato sistema di distribuzione che Coldiretti sta realizzando attraverso il progetto per una filiera agricola tutta italiana. I timori sono soltanto tempo sprecato. Questa strategia è vincente fin dall’inizio. E chi non l’avesse ancora compreso, anche tra di noi, dovrà ricredersi alla svelta, comprendendo che la nostra Organizzazione sta sviluppando un grande progetto sociale, oltre che economico, che salverà le imprese agricole, dando anche opportunità straordinarie ai giovani, e garantirà un futuro all’economia nazionale. Ricordiamo i numeri delle nostre eccellenze, per non farci assalire dal dubbio che il progetto possa fallire. L’agricoltura italiana vanta la leadership nei prodotti tipici con 228 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione europea, di cui 143 Dop e 85 Igp (91 prodotti ortofrutticoli, 40 oli extravergini di oliva, 43 formaggi, 34 prodotti a base di carne, 6 prodotti da panetteria, 4 spezie o essenze, 3 aceti, 3 carni e frattaglie fresche, 2 prodotti della pesca e 2 miele). Senza contare le 4511 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 509 i vini a Denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e ad Indicazione geografica tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt). Dati che ci devono confortare e che alimentano anche uno straordinario turismo enogastronomico alla base, tra l’altro, del successo delle aziende agrituristiche. Dobbiamo essere intraprendenti, come abbiamo sempre fatto. Guardare avanti con fiducia e con speranza, grazie ad un progetto condiviso che rappresenta la garanzia di sostentamento per l’intero mondo agricolo e per le economie locali.
22 Luglio 2011
Le nostre sfide per salvare l’economia del Paese