15 Novembre 2012
Le scelte di Coldiretti per la nostra agricoltura e la nostra società

Siamo, tutti assieme e consapevoli della nostra forza di massa, una grande potenza. Lo abbiamo dimostrato in passato, sostenendo importanti battaglie che hanno portato a straordinarie vittorie per il mondo agricolo, ma anche per tutta la collettività. Il nostro lavoro, non dimentichiamolo, non è soltanto quello di mantenere la famiglia, ma anche di generare una sana economia, la più forte e stabile del Paese, e di tutelare e preservare l’ambiente e la terra, la nostra prima e più preziosa risorsa. I più recenti ambiziosi progetti, che stanno dando straordinari risultati, dimostrano che stiamo proseguendo per la giusta strada. La manifestazione al Circo Massimo ha portato oltre duecento produttori a presentarsi ed abbracciare simbolicamente i cittadini, per far conoscere le eccellenze italiane. Al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio è stato ribadito quanto il made in Italy sia oggetto di falsificazioni in tutto il mondo, mentre nel nostro Paese si fatica a sostenere efficacemente le produzioni locali, e politiche inadeguate favoriscono la chiusura delle aziende, anziché incentivarne la crescita per ridare fiato all’economia. Con il nostro lavoro e con la promozione di stili di vita e di consumo più corretti abbiamo indotto i consumatori a ridurre gli sprechi ed insegnato loro a riutilizzare i prodotti ancora spendibili in cucina, per preparare i piatti della tradizione, legati alla stagionalità ed ai gusti sani. Ed oggi più che mai dobbiamo concentrare tutte le nostre energie sul rafforzamento del marchio Fai, Firmato dagli agricoltori italiani. È recente la presentazione del primo latte firmato Italia, nato per riportare trasparenza in un settore dove viene “spacciato” come nazionale il latte importato da Paesi comunitari ed extracomunitari, in quanto non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la provenienza, nonostante la legge approvata all’unanimità dal Parlamento all’inizio della legislatura. Secondo una recente indagine Coldiretti/Swg quasi due italiani su tre (65 per cento) si sentono garantiti da un marchio degli agricoltori italiani che batte nettamente quello della distribuzione commerciale (15 per cento) e quello industriale (11 per cento). Questi importanti risultati sono frutto di scelte meditate, responsabili e che hanno costato non pochi sacrifici. Sono le scelte che Coldiretti assume a nome dell’intera base associativa, di tutti i soci. Ciascuno di noi, appartenenti all’Associazione, deve sentirsi investito di questa responsabilità, poiché il cambiamento non è qualcosa che parte dai dirigenti, ma dalla base, che deve essere consapevole di ciò che accade e del fatto che ogni singola decisione viene assunta, ma non calata dall’alto, per il bene di tutti. Ogni socio, infatti, è chiamato a partecipare alla vita ed alla crescita di Coldiretti, attraverso il proprio apporto in termini di suggerimenti, richieste di modifiche/integrazioni normative ed innovazioni finalizzate a dar seguito allo sviluppo delle aziende dei territori. Ogni singolo socio è per Coldiretti uno straordinario valore, una risorsa che non può restare dormiente ad attendere che altri assumano le decisioni, per poi puntare il dito o predisporre un meditato piano di critiche. Chi deve assumersi la responsabilità politica delle decisioni associative, infatti, attende suggerimenti, riflessioni e contributi per confortare l’azione dei dirigenti, accrescendo il convincimento che si sta facendo il giusto lavoro e che l’impegno profuso non è vano. Questo approccio vale, oggi più che mai, in vista del rinnovo degli organi democratici di Coldiretti Vicenza. Ciascun socio è chiamato a far sentire la propria voce, i propri bisogni in chiave collettiva, ed a ripensare ad un modo nuovo di fare squadra, in cui anche i singoli, dalla base, siano disposti a metterci la faccia. Il successo che osserviamo tutti e che appare innegabile, infatti, è frutto proprio di questo processo che privilegia trasparenza ed onestà, contrapponendosi con un mondo che, diversamente, agisce con l’inganno ed i soprusi per indurre i cittadini a compiere scelte non meditate e, soprattutto, non consapevoli. Ci stiamo opponendo a che questo continui ad accadere, perciò anche al nostro interno dobbiamo operare un processo di responsabilizzazione, che porti ad avere dirigenti consapevoli e pieni di buona volontà nel rappresentare ciascun socio, che dovrà essere interprete primo del cambiamento e della crescita.

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