25 Giugno 2012
Mondo agricolo pesantemente colpito dal sisma in Emilia Romagna

Prodotti tipici in sofferenza, sciacallaggio e difficoltà a riprendere l’ordinario ciclo produttivo. Sono soltanto alcune tra le numerose avversità cadute su cittadini e lavoratori emiliani a seguito del violento terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Anche il mondo agricolo è stato pesantemente scosso. Settemila aziende agricole colpite delle quali circa duemila gravemente danneggiate, distrutte o da ricostruire per adeguarle alle nuove norme antisimiche. E si tratta soltanto di un bilancio provvisorio, quello relativo alla mancata produzione, al quale vanno aggiunti circa 400 milioni di euro di danni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle e magazzini) e 70 milioni necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati. Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma, seguito dal Grana Padano, che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico, che conta perdite per 15 milioni di euro. Come ha ricordato il presidente nazionale Sergio Marini “le imprese che operano in questi settori hanno solo la possibilità di scegliere se chiudere o ripartire, poiché le uniche attività che certamente non saranno delocalizzate sono proprio quelle legate all’agricoltura ed ai suoi prodotti tipici, dal Parmigiano al Grana, dall’aceto balsamico tradizionale alle pere tipiche”. Coldiretti chiede un intervento immediato per ripristinare canali ed idrovore gestiti dai Consorzi di bonifica per scongiurare il pericolo di alluvioni, in quanto risultano a rischio idraulico ben 200mila ettari di terreno densamente urbanizzati. Per ripartire è necessario, inoltre, che il Governo assicuri alle imprese agricole condizioni analoghe a quelle artigiane per gli interventi creditizi in conto interesse. A livello comunitario occorre velocizzare l’erogazione di contributi “promessi” dall’Unione Europea attraverso il Fondo di solidarietà europeo per destinarli anche ad infrastrutture di bonifica ed irrigazione. La nostra Organizzazione ha fatto subito squadra, è intervenuta in vari modi per aiutare i vicini imprenditori agricoli emiliani, ma indubbiamente gli aiuti economici giocano un ruolo determinante nella ripartenza e ricostruzione delle zone terremotate. A sostegno delle campagne Coldiretti è intervenuta mettendo a disposizione i propri tecnici per monitorare il territorio per le emergenze delle aziende e degli associati ed offrire un sostegno nella prosecuzione dell’attività agricola, sono stati anche istituiti sportelli di coordinamento sull’emergenza per le richieste di rilevamento dei danni alle strutture agricole e pianificare emergenze o interventi di aiuto. Alcuni agriturismi hanno offerto ospitalità e fornitura pasti alle imprese e si è provveduto alla fornitura di moduli abitativi (quattro dei quali da Vicenza), tende, alcune roulotte e bagni chimici, ma anche alla consegna di 50mila chili di pasta. Purtroppo, oltre alle iniziative ammirevoli, però, nei giorni successivi alle scosse più violente abbiamo assistito anche ad episodi vergognosi: dal caro camper allo sciacallaggio su Grana e Parmigiano. Si specula sul latte con alcuni operatori commerciali che hanno deciso l’immediata riduzione del prezzo pagato alla stalla agli allevatori, disdettando unilateralmente i contratti in essere con la scusa dei maggiori costi determinati dal terremoto. Quanto accaduto in Emilia Romagna, così vicino alla nostra terra, deve farci riflettere sul rispetto che dobbiamo all’ambiente in cui viviamo e che ci da lavoro e mezzi per vivere. Inoltre, dobbiamo essere consapevoli del fatto che i prodotti tipici sono gli unici non delocalizzabili. Per effetto del terremoto risultano a terra oltre 360mila forme di Grana Padano e 633mila forme di Parmigiano Reggiano. Il conto, però, potrebbe ulteriormente aggravarsi per effetto delle continue scosse che mettono a rischio la stabilità delle strutture (stalle, fienili caseifici e magazzini), ma anche del blocco delle attività provocato dal sisma. L’acquisto dei prodotti tipici delle aree del terremoto è il mezzo più semplice per assicurare un aiuto immediato, ma occorre sincerarsi che si tratti dei prodotti originali Dop e Igp e non di imitazioni realizzate all’estero.

5 motivi a costo 0 per aderire a…. RID/SEPA

Campagna Amica

Campagna Amica

Lavora con noi

Invia la tua candidatura per mail cliccando direttamente sull'immagine

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale e-Learning Coldiretti Veneto

Portale Coldiretti Veneto e-Learning

5 motivi a costo 0 per aderire a…. RID/SEPA

Campagna Amica

Campagna Amica

Lavora con noi

Invia la tua candidatura per mail cliccando direttamente sull'immagine

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale e-Learning Coldiretti Veneto

Portale Coldiretti Veneto e-Learning