27 Gennaio 2014
Nasce il Consorzio Agrario del Nordest

Da gennaio il panorama agricolo tra Veneto e Lombardia cambia volto e si arricchisce di un nuovo soggetto con il quale il mercato dovrà fare i conti e confrontarsi quotidianamente. Le assemblee dei soci di due importanti consorzi agrari del nord Italia, infatti, hanno deciso, così nasce il Consorzio Agrario del Nordest, una realtà frutto di un progetto in un mercato sempre più competitivo e globale. È la conclusione di un percorso che ha coinvolto i consigli di amministrazione e le assemblee dei soci del Consorzio Agrario di Padova e Venezia e del Calv, il Consorzio Agrario Lombardo Veneto. Nasce così il Consorzio Agrario più grande d’Italia, un soggetto nuovo in grado di confrontarsi con i colossi del mercato agroalimentare italiano ed europeo in una logica di filiera e di ottimizzazione delle risorse e delle opportunità, per continuare nel solco dei servizi ad una agricoltura sempre più evoluta e competitiva, che necessita di risposte efficienti e di strumenti all’avanguardia per affrontare le nuove sfide del mercato. Il nuovo Consorzio ha come territorio di riferimento le province di Brescia, Mantova, Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza. Territori di valore, capaci di esprimere produzioni agricole di pregio, rinomate in tutto il mondo, grazie al forte impegno di migliaia di imprenditori agricoli che fanno del Nordest una delle aree a più alto tasso di innovazione e di crescita del settore primario. La nuova struttura va ad operare in sette province dalla forte vocazione agricola, con una superficie agricola utilizzabile di 990.000 ha ed un bacino di 110.000 aziende agricole. La mission del Consorzio del Nordest seguirà pienamente quella dei due Consorzi agrari, peraltro sviluppata con coerenza e successo da più di cento anni: supportare le aziende agricole e zootecniche nella qualificazione delle colture e degli allevamenti, grazie alla fornitura di servizi manageriali e tecnici, finalizzati alla valorizzazione delle produzioni agricole italiane, in tutto il mondo. Il progetto di fusione si inserisce in uno scenario di mercato in profondo mutamento, che richiede una visione diversa e più dinamica anche di realtà dalla lunga storia e dal forte radicamento nel territorio, come appunto la rete dei Consorzi agrari. Va detto, inoltre, che il comparto primario è oggi impegnato nella definizione delle più opportune strategie per la costruzione del futuro dell’agricoltura italiana, con implicazioni che vanno ben oltre le problematiche tracciate dall’attuale congiuntura non positiva dell’economia nazionale.

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