L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale assolve il mondo agricolo per quanto concerne l’esclusiva contaminazione da nitrati. Finalmente la nostra voce inizia a farsi sentire e conferma ciò che da anni andiamo sostenendo. La notizia è arrivata a fine maggio dal Ministero delle Politiche agricole e forestali e Coldiretti Vicenza, che ha sempre affermato questa linea di non esclusiva responsabilità, plaude all’indagine che ha finalmente fatto chiarezza in materia. Il risultato è chiaro: solo una percentuale inferiore al 10 per cento dell’inquinamento delle falde è attribuita al comparto zootecnico, mentre la quota maggiore viene suddivisa fra i carichi civili ed industriale. I risultati della ricerca condotta dall'Ispra sull'impatto ambientale delle pressioni antropiche sullo stato delle acque superficiali e sotterranee dimostra inequivocabilmente che l'impatto dei nitrati di natura zootecnica sulle falde è ridotto. Viene evidenziata, quindi, la non attribuibilità della responsabilità del processo di contaminazione da nitrati alle sorgenti zootecnico prevalente. Un’importante traguardo, che arriva dopo anni di accuse mosse prevalentemente al mondo agricolo, per il solo fatto che l’inquinamento da nitrati determinato da queste aziende è alla luce del sole e non occulto, come avviene per le altre attività produttive e civili. Una persecuzione vera e propria, che ha screditato le nostre aziende e sulla quale sarà opportuno riflettere anche in futuro, dato che il mondo agricolo ciclicamente viene accusato, probabilmente per il fatto che l’estensione complessiva delle nostre attività è indubbiamente importante e rappresentiamo ancora il settore primario. Continuiamo e continueremo a dare vita attraverso gli alimenti che produciamo con attenzione e rispetto per l’ambiente e la terra, che rappresentano i nostri primi strumenti di lavoro. Sui nitrati, ora che si è scoperto di chi non è la colpa esclusiva, però, occorrerà procedere e porre in atto le indispensabili misure di tutela. L’analisi dei nitrati proseguirà, infatti, per individuare una strategia di ampio respiro, che coinvolgerà il Ministero delle Politiche agricole, quello dell'ambiente e le Regioni, in una revisione a livello europeo della direttiva nitrati, che prenderà in esame l'effettiva capacità di assorbimento dell'azoto da parte delle colture, in modo integrato ed intersettoriale. Positiva la promessa del ministro Maurizio Martina di “aprire un tavolo anche a Bruxelles per ridiscutere l'intero impianto sulla normativa comunitaria”.
25 Giugno 2014
Nitrati: l’Ispra assolve il mondo agricolo