24 Febbraio 2012
No ai percorsi ad ostacoli per le aziende agricole

È giunto il momento che qualcuno restituisca valore al tempo che gli imprenditori trascorrono per rispondere agli innumerevoli, e spesso ripetitivi, adempimenti burocratici. Rispondere alla burocrazia è un dovere del cittadino, ma quando questa diventa duplicazione di controlli sulle medesime aziende, sugli stessi capi, non trova alcuna giustificazione. Da tempo Coldiretti esercita pressioni affinché venga identificato un criterio univoco di verifica sulle aziende agricole: serve un sistema efficace, che garantisca i consumatori finali, ma non impedisca agli imprenditori di lavorare senza avvertire costantemente il fiato sul collo di una pluralità di enti che effettuano il medesimo controllo. Oggi i nostri soci si trovano come un lavoratore costretto ogni giorno a percorrere un labirinto per arrivare al posto di lavoro. E quando va meglio trova delle code, che comportano lunghe attese, per ottenere visi o lasciapassare. Analoga situazione la vivono i nostri tecnici, a loro volta costretti a diventare burocrati, dovendo interpretare le disposizioni regionali ed orientarsi tra norme ed errata corrige. Chi vive questa situazione, evidentemente, non può che riflettere sulla quantità preziosa di tempo che sta perdendo e sul costo che questo comporta. Non possiamo non fare un’ulteriore ragionamento: il tempo di un dipendente pubblico o privato lo paga il suo datore di lavoro che regolarmente lo scarica, nel pubblico, nel bilancio dello Stato e, nel privato, nei listini dei suoi clienti. E un po’ tutti, chi più chi meno, continuano a soffrire la burocrazia. Ma per le aziende agricole le cose vanno in modo decisamente diverso. Se l’imprenditore nell’aprire la mattina la propria azienda dentro ci trova un percorso ad ostacoli ne paga direttamente conseguenze e costi. Si tratta di una situazione complicata ed ambivalente. Le aziende hanno bisogno di una burocrazia “utile”, persino la evocano. La burocrazia dei controlli, quella che garantisce la legalità e  consente di continuare a drenare ricorse europee in alcuni ambiti è necessaria, anche per la tutela del made in Italy nel mondo. Ma tutto il resto di scartoffie? Troppo spesso l’interpretazione delle norme può sovvertire in toto la destinazione di risorse o la possibilità di fruire di determinate agevolazioni. Ed a questo si aggiunge il malfunzionamento delle strumentazioni informatiche degli enti pubblici, che generano ulteriori perdite di tempo. E come se non bastasse, si aggiungono i controlli. Molte aziende agricole subiscono anche 3-4 controlli mensili, controlli spesso formali e burocratici che si susseguono effettuati da enti diversi che “visitano” la stessa stalla e le stesse mucche. Una visita unica non basterebbe? Per questo Coldiretti continua a battersi, sui tavoli che contano, per ristabilire un ragionevole e corretto sistema di controlli, che non sia vessatorio nei confronti delle aziende, ma al contempo tuteli il cittadino, destinatario dei prodotti lavorati. Ma se questa è la situazione ed anche se è corretto e giusto riconoscere che nessuno ha la bacchetta magica per risolvere tutto subito, è altrettanto giusto ricordare che vi è un impegno morale da parte di tutti noi per fare le cose giuste nei tempi giusti. È arrivato il tempo di non far pagare alle aziende agricole le inefficienze della burocrazia, ora più che mai che le imprese vivono una fase di estrema difficoltà, in assenza di risorse per sostenerle e per promuovere politiche attive. Le riforme, la sburocratizzazione, lo snellimento delle procedure e la semplificazione sono interventi che non costano, ma  hanno un duplice effetto positivo: liberare le imprese da lacci e laccioli, lasciandole che si concentrino sui lavori quotidiani e, soprattutto, sulla progettualità, senza la quale non ci può essere futuro, e liberare nel contempo la pubblica amministrazione (sia essa statale, regionale, provinciale, sanitaria) da incombenze inutili e costose. Tutto ciò avrebbe un unico risultato: un risparmio importante di risorse che potrebbero essere orientate allo sviluppo delle imprese.

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