10 Dicembre 2010
Occorre garantire ai produttori il giusto prezzo dei prodotti

Decolla il progetto per il commercio dei seminativi dei Consorzi Agrari d'Italia, con il Consorzio agrario lombardo veneto capofila, che stringe anche un'intesa con il gruppo industriale Maccaferri per la gestione della filiera agroenergetica. Due operazioni tese a garantire prezzi remunerativi ai produttori agricoli. Uno dei problemi più grandi dei coltivatori è proprio quello di non conoscere il prezzo di quanto seminato fino al momento della vendita, subendo le variazioni del mercato. Attraverso Filiera italiana trading seminativi (Fits, la società di scopo avviata da Consorzi Agrari d’Italia con un investimento a livello nazionale di 500 milioni di euro) l'agricoltore potrà conoscere il prezzo sul mercato nazionale, ma anche l'andamento di quelli internazionali dei cereali con molti mesi d’anticipo, con la possibilità di vendere il proprio prodotto a un prezzo previsto in un determinato periodo, prima di seminare. Niente più sorprese, dunque, ma una pianificazione razionale della produzione. Questo è il fulcro della società di scopo dei Consorzi Agrari d'Italia nata per svolgere attività di trading nel difficile settore dei seminativi, migliorando la remunerazione dei produttori attraverso la valorizzazione del prodotto italiano. L’importante iniziativa è stata lanciata con il progetto Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, elaborato nel 2009. Se n’é parlato a Vicenza in occasione della recente assemblea provinciale dello scorso 17 novembre: un incontro partecipato e coinvolgente, che ha permesso di comprendere quanto il mondo agricolo desideri essere protagonista delle scelte e non, com’è sempre avvenuto finora, costretto a subirle a testa bassa. È stato chiaro il presidente del Consorzio agricolo lombardo veneto Giorgio Morini, riferendosi alle speculazioni sui cereali: “il settore dei cereali sta soffrendo molto sui mercati, dove i grossi gruppi dettano legge e prezzi, e creare una rete per cambiare questo sistema rappresenta un obiettivo serio e concreto, poiché le strutture come i Consorzi agrari devono sempre puntare a migliorare il reddito degli agricoltori”. Ed il direttore generale del Calv Pierluigi Guarise ha aggiunto: “i prezzi dei prodotti sono decisi nei mercati finanziari internazionali, il mercato italiano di Bologna non può far altro che prendere atto delle decisioni prese in altri mercati, che dettano le regole del gioco. L'unico modo per dare valore ai prodotti è intervenire su quei mercati, riappropriandosi del proprio ruolo, che non significa speculare, ma coprire i rischi d'impresa. In pratica al mondo agricolo viene data l'opportunità di beneficiare degli stessi strumenti che, ora, sono utilizzati solo dalle multinazionali”. Attraverso la stipula di un contratto di gestione, la Fits e il Consorzio Agrario invieranno agli agricoltori un report giornaliero sulle quotazioni di vendita nel mercato del prodotto, e loro potranno scegliere se vendere o meno a quei prezzi, programmando la propria attività. “Il contratto di gestione è necessario perché, per cogliere queste opportunità, servono operatori professionisti e tempestività di azione. Nella stipula dei contratti – conclude il direttore Guarise - attiveremo anche una copertura assicurativa in caso di sinistri, come ulteriore tutela”.

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