17 Novembre 2014
Occorre tornare a governare il territorio

“La consapevolezza di vivere in un territorio ad alto rischio e con i cambiamenti climatici in atto, deve spingere la collettività ad attuare una politica di manutenzione che coinvolge la Regione, gli Enti locali, i Consorzi di bonifica ed i singoli cittadini”. Questo l’inequivocabile messaggio emerso dal convegno, promosso da Coldiretti Vicenza con il patrocinio del Comune di Noventa Vicentina, svoltosi il 10 ottobre scorso nella Sala Paradiso del Comune di Noventa Vicentina sul tema: “Calamità Climatiche: fragilità del territorio e ruolo del mondo agricolo”, nell’ambito della 28a Mostra dei prodotti agroalimentari autunnali dell’Area Berica. Un tema di grande attualità, intorno al quale si sono confrontati Andrea Chini, meteorologo e collaboratore di Radarmetro Srl, Tiziano Greggio e Lamberto Cogo, rispettivamente direttore generale e direttore tecnico del Consorzio di bonifica Adige Euganeo. I cambiamenti climatici rappresentano la normale evoluzione del nostro sistema. “Stiamo attraversando un periodo di profonde mutazioni climatiche – spiega Andrea Chini – a cui corrispondono altrettanti importanti eventi. Dagli anni ’50 ad oggi l’anidride carbonica in atmosfera è aumentata del 25 per cento e, parimenti, è sensibilmente cresciuta la temperatura. L’aspetto positivo, però, è dato dalla tecnologia, che ci consente di fare previsioni più attendibili: la previsione che negli anni ’80 veniva fatta a cinque giorni oggi viene ridotta a soli tre”. Un aspetto importante quello dell’attendibilità e rapidità delle previsioni, ma che deve fare i conti con precipitazioni spaventose, che si alternano a grandinate ed a periodi di siccità. E tutto ciò con un sistema di regimazione delle acque che risale all’epoca della Serenissima. “Oggi l’uomo, forse più di un tempo – sottolineano i direttori Greggio e Cogo – deve fare i conti con le caratteristiche del territorio e le condizioni dell’ambiente. Gli esperti parlano di dazio ambientale. Negli ultimi sessant’anni ci sono state 150 gravi alluvioni con una frequenza sempre più ravvicinata. La gran parte delle opere dei Consorzi di bonifica è stata effettuata dopo la prima guerra mondiale, ma si è trattato di interventi non potenziati di pari passo rispetto allo sviluppo del territorio. L’unica botte realizzata negli ultimi anni risale al 2008, nello scolo consortile di Lozzo”. Un segnale importante, quindi, di come i Consorzi di bonifica, nel corso del tempo, non siano stati potenziati e, soprattutto, di come non siano stati messi nelle condizioni di poter sviluppare le opere di regimazione, a fronte di sempre maggiori costi per la gestione ordinaria, aggravata dalle pesanti alluvioni di cui tutti i cittadini sono buoni testimoni. “Riconoscere le giuste risorse ai Consorzi di bonifica – conclude il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – significa garantire la sopravvivenza dell’agricoltura, quindi di migliaia di famiglie e, di conseguenza, assicurare la custodia del territorio, in particolare quello più ostico di collina e montagna. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità di fronte alla quale chi ci governa non può pensare di tagliare. Coldiretti, attraverso la propria rete territoriale, si impegnerà sempre di più nel prendersi cura del territorio, che rappresenta la prima risorsa delle attività condotte da un imprenditore agricolo”.

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