19 Giugno 2015
Ocm vino: nuove regole dal 2016

Dal 2016 anche la viticoltura apre la strada alla completa liberalizzazione della produzione e finisce un’epoca, durata 30 anni, di rigido controllo degli impianti viticoli. Non è una liberalizzazione totale, ma rimane un certo livello di programmazione. Infatti, contemporaneamente all’abolizione dei diritti di impianto, dal 1 gennaio 2016 viene istituito un nuovo sistema di “autorizzazione all’impianto”, che di fatto rappresenta una liberalizzazione controllata.
La fine dei diritti di impianto. Il sistema vigente è imperniato sul “diritto d’impianto e reimpianto” che ha un suo valore patrimoniale perché poteva essere venduto a terzi. Tutto questo cesserà di esistere il 31 dicembre 2015. In sua sostituzione è previsto un regime transitorio dinamico, chiamato “autorizzazione all’impianto”, che avrà durata dal 2016 al 2030.
La novità più rilevante. Dal 1 gennaio 2016 i viticoltori che vorranno impiantare nuovi vigneti non dovranno più acquistare i “diritti” da un altro produttore che espianta, ma dovranno chiedere una “autorizzazione gratuita” sulla base della disponibilità e corrispondente al massimo all’1% del vigneto Italia. Questa percentuale può essere ridotta per validi motivi (crisi di mercato, ad esempio, oppure su indicazione dei Consorzi di tutela o delle Organizzazioni dei produttori). Se le richieste di autorizzazione saranno superiori all’1%, le autorizzazioni saranno concesse in proporzione e/o secondo criterio di priorità (giovani, requisiti ambientali, ricomposizione fondiaria, incremento della qualità, destinazione Dop-Igp, aumento dimensione piccole aziende). Riassumendo: i viticoltori che espiantano un vigneto regolare riceveranno una “autorizzazione all’impianto” che non sarà trasferibile, né cedibile gratuitamente: potranno solamente impiantare il vigneto nella propria azienda e solo sui mappali indicati. Se l’autorizzazione non viene esercitata nella propria azienda, entro tre anni, si perde. Sono previste anche sanzioni per chi non impianta dopo aver richiesto ed ottenuto l’autorizzazione. Il viticoltore che intende espiantare un vigneto regolare può anche ottenere un “reimpianto anticipato” di quattro anni, in attesa dell’entrata in produzione del nuovo vigneto, prima dell’espianto del vecchio vigneto, ovviamente in superfici diverse.
Come gestire i diritti in portafoglio al 31 dicembre 2015. In questi ultimi mesi si è assistito da una parte alla premura di vendere i diritti prima che scadano, dall’altra alla corsa all’acquisto ed impianto di nuovi vigneti nel 2015. Quasi tutte le Regioni hanno aperto la possibilità di commercializzare i diritti fuori Regione. A sua volta la Regione Veneto ha pubblicato il bando di assegnazione dei diritti della Riserva Regionale (circa 450 ettari) a chi fa domanda ed a certe condizioni, con un prezzo calmierato a 5.000 euro per ettaro. Ma è bene sapere che la nuova Ocm prevede che tutti i diritti in portafoglio al 31 dicembre 2015 possano essere convertiti in autorizzazione, ma bisogna prestare attenzione, in quanto le autorizzazioni non si possono vendere. La conversione potrà essere chiesta solo a partire dal 31 dicembre 2020 e dalla data di richiesta partono i tre anni (periodo massimo) per impiantare il nuovo vigneto, per cui il limite massimo per effettuare il nuovo impianto diventa il 31 dicembre 2023.

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