L’accordo sulla riforma della Politica agricola comune (Pac) premia chi vive e lavora di agricoltura, escludendo per la prima volta in una black list, soggetti che non hanno nulla a che fare con l’agricoltura e prevedendo la possibilità per l’Italia di destinare risorse ai soli agricoltori attivi. Questi, in estrema sintesi, i contenuti dell’accordo politico raggiunto dal team dei negoziatori di Parlamento, Consiglio e Commissione sulla proposta di regolamento di riforma della Pac, che apportano sensibili miglioramenti per l’inverdimento a tutela dei vigneti, frutteti ed uliveti italiani, sulla convergenza e per i giovani agricoltori. È innegabile un taglio importante ai finanziamenti destinati all’agricoltura, ma l’applicazione nazionale demandata al ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, che ha chiuso positivamente per l’Italia il negoziato potrà compensare il disagio nell’orientare le risorse, come prevede la proposta, verso i veri agricoltori. La novità più significativa dell’accordo è proprio questa. Per la prima volta, infatti, viene valorizzato il ruolo dei veri imprenditori agricoli, stabilendo che possano beneficiare dei sostegni solo gli agricoltori attivi e, come richiesto da Coldiretti, saranno gli Stati membri a definire gli aventi diritto. Un risultato che la nostra Organizzazione ha saputo conseguire facendo maturare le coscienze. Nella lista nera di coloro che non possono beneficiare dei pagamenti diretti, ci sono: aeroporti, servizi ferroviari, acquedotti, servizi immobiliari, sportivi ricreativi, campeggi, con discrezione per gli Stati membri di ampliarla. La convergenza interna, ovvero il passaggio dal sistema storico del valore dei titoli ad un nuovo regime che li riassegna su basi più equilibrate, viene attuata con un’adeguata flessibilità nell’arco dell’intero periodo di applicazione della riforma. Per la prima volta viene deciso di applicare, su base volontaria, il tetto agli aiuti, in due fasce: la prima tra i 150.000 ed i 300.000 euro e la seconda oltre tale importo. Gli Stati membri possono graduarlo in base all’impiego del fattore lavoro, comprese le imposte ed i contributi sociali. Gli Stati membri possono, inoltre, decidere di applicare un pagamento ridistributivo ad integrazione del pagamento di base per i primi ettari di ogni azienda. L’accordo raggiunto rivede sensibilmente le misure per l’inverdimento, sia riguardo alle modalità finanziarie che a quelle applicative. In particolare, è stato ampliato il menù di misure escludendo le colture permanenti e quelle sommerse, come il riso, dalle aree di interesse ecologico che riguarderanno le aziende con più di 15 ettari a seminativi. Sono salvi, come richiesto da Coldiretti, oltre al riso, tutti i frutteti, i vigneti, gli uliveti, ecc... Per quanto riguarda i giovani agricoltori viene prevista l’obbligatorietà per gli Stati membri di concedere un pagamento annuo alle persone fisiche che non hanno più di 40 anni nell’anno della presentazione della domanda del pagamento di base. È stata confermata la misura sul finanziamento alle assicurazioni contro le avversità atmosferiche, nonché la possibilità di costituire fondi mutualistici in caso di crisi di mercato nelle sue molteplici forme e per le citate avversità atmosferiche. Sempre nell’ambito dello sviluppo rurale è prevista la possibilità di avere al contempo Piani di sviluppo rurale regionali ed un Piano nazionale per talune misure o interventi.
2 Agosto 2013
Pac: l’accordo premia i veri agricoltori