25 Ottobre 2022
Pasta day. Niente di meglio delle tradizionali tagliatelle vicentine

“In una famiglia su tre si prepara pasta semplice o ripiena fatta in casa durante l’anno, con un ritorno del fai da te spinto dal caro bollette e dall’inflazione, con penne e spaghetti che sono aumentati del 24,6% a settembre 2022 rispetto allo scorso anno”. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione del World Pasta Day che si festeggia oggi in tutto il mondo.

“Con il caro pasta scatenato dalla crisi energetica si registra – spiega Coldiretti Vicenza – un ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione ed urbanizzazione del Paese, quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta, piuttosto che dalla sua realizzazione in casa. Una tendenza confermata dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica”.

Spazio alla fantasia. Dalle tagliatelle ai tortellini, dalle lasagne ai ravioli. “Se in passato erano, soprattutto i più anziani a fare la pasta in casa – commenta il presidente di Campagna Amica Vicenza, Raffaele Cogo – adesso la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di preparazione”. Non è un caso che la macchina impastatrice sia entrata nel 2021 a far parte del paniere Istat per misurare il costo della vita.

Alla ricerca delle materie prime migliori. Si cercano con attenzione le farine, magari utilizzando quelle degli antichi grani storici, e quando non è possibile fare da soli si cercano sullo scaffale le confezioni di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni, ma ormai patrimonio di quasi tutti i principali brand. Il risultato è che le vendite di pasta di grano garantito italiano sono cresciute del 14% in valore nei primi cinque mesi del 2022, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea.

I suggerimenti di Coldiretti. “Per acquistare la vera pasta Made in Italy 100% – aggiunge il direttore di Coldiretti Vicenza, Simone Ciampoli – basta scegliere le confezioni che riportano le indicazioni “Paese di coltivazione del grano: Italia” e “Paese di molitura: Italia”. Una scelta di qualità, ma anche un sostegno all’economia nazionale, in una situazione in cui sono esplosi i costi di coltivazione del grano e degli altri cereali sono arrivati quasi a raddoppiare (+80%) per la crisi scatenata dalla guerra, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea”.

I consumi. Anche grazie a questo trend, l’Italia resta il Paese con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa, contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg) che testimoniano come questo tipo di prodotto abbia estimatori ad ogni latitudine. E l’Italia con un aumento record del +33% ha fatto segnare quest’anno il record storico per le vendite di pasta all’estero secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat nei primi sette mesi dell’anno.

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