31 Luglio 2019
Piccoli Comuni: spina dorsale dei primati nazionali nel mondo

Sindaci in prima linea lo scorso 12 luglio a Vicenza, in occasione del convegno organizzato da Coldiretti, Anci Veneto e Fondazione Symbola. Amministratori di piccoli o grandi Comuni, funzionari, agricoltori e dirigenti hanno affollato la sala francescana a San Lorenzo, per discutere di comunità, territori e modelli di sviluppo sostenibili, a fronte dei cambiamenti climatici che hanno interessato il Veneto negli ultimi anni. Al centro delle riflessioni, moderate dal giornalista Antonio Gregolin, gli effetti devastanti di Vaia, evento imprevedibile, definita dal professor di Economia Raffaele Cavalli cattiva maestra. Intorno alla sua relazione si sono concentrati gli interventi della platea, a cominciare da quello del presidente della Provincia di Belluno Alberto Padrin e dall'assessore di settore Diego Rigoni. La ricostruzione ha messo in campo mezzi, risorse, tecnologia e strategie completamente nuovi, mai prima impiegati. Oltre all'emergenza ambientale, la fauna protetta e non disorientata e l'alterazione del paesaggio, l'incremento del traffico sulle infrastrutture legate al trasporto di materiali, rotte alternative per carico e scarico di tronchi annunciano un compromesso tra natura, gestione e presidio che durerà da qualche anno fino a chissà quando. “L'appuntamento odierno avviene a pochi giorni dal riconosciamo dell’Unesco alla Colline del Prosecco che rappresenta non solo una grande opportunità e sfida per i Piccoli Comuni incardinati in quelle zona  ha spiegato Maria Rosa Pavanello presidente regionale dell'Anci, coadiuvata in questa iniziativa dalla presidente della Consulta dei Comuni di ridotta dimensione demografica, Mariarosa Barazza  ma ci lancia anche un monito importante: il territorio va rispettato, tutelato e, soprattutto, valorizzato”. Solo con modelli di sviluppo sostenibili potremo consegnare alle future generazioni il patrimonio presente nel nostro Veneto. Le difficoltà finanziarie, la crisi economica non scoraggiano queste realtà che sono vicine ai cittadini in un confronto quotidiano che riguarda una moltitudine di casi. “In agricoltura la normativa d’avanguardia che sostiene la multifunzionalità ha portato innovazione e creatività al settore – ha aggiunto Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Veneto – spronando amministratori ed agricoltori a trovare soluzioni ad hoc per agri asili, fattorie sociali, mercati di prossimità, contratti di servizio per la manutenzione del verde, oltre che ad affrontare insieme tematiche di impegno civile: delibere No Ogm, protocolli per l’uso dei prodotti fitosanitari, petizioni a favore dell’origine come #stopciboanonimo, la ricerca di modelli di sviluppo sostenibili e tanto altro. Il dialogo, il coinvolgimento come forza sociale caratterizza una collaborazione sinergica che ha portato alla conquista di molti successi, la collaborazione sul territorio in caso di avversità atmosferiche, la garanzia della giusta informazione contro il proliferare di fake news che alimentano gruppi spontanei contro una o l’altra posizione”. Da sottolineare la testimonianza di Massimo Castelli, coordinatore nazionale dei Piccoli Comuni, portavoce dei 123 abitanti e quella di Roberto Pella, vicepresidente Anci nazionale e promotore in Parlamento della legge n. 158 del 2017 sui borghi, tenuta a battesimo da Ermete Realacci, lo stesso che in chiusura del convegno ha ricordato la nascita di un'idea, condivisa subito da Legambiente con Coldiretti, schierati per il bene del Paese. Un iter difficile per uno strumento tutto italiano. “C'è un'Italia che sfida le crisi puntando sulla propria identità, compete senza perdere la propria anima. I piccoli comuni sono la spina dorsale dei primati internazionali del Made in Italy". Prima e dopo il convegno molti intervenuti hanno sottoscritto la petizione di Coldiretti per dire no al cibo anonimo e, tra questi, il sindaco di Vicenza e presidente della Provincia di Vicenza, Francesco Rucco, nonché Maria Rosa Pavanello presidente regionale dell'Anci.

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