19 Aprile 2011
Pronti alla lotta contro i “falsi”

L’impegno di Coldiretti nel valorizzare il made in Italy, con in testa le produzioni e le eccellenze locali, sembra aver raggiunto un livello di consapevolezza e condivisione importante. Ci conforta il fatto che nel 2011 la riaffermata operatività della Legge antifrodi sarà accompagnata da una stretta nelle maglie larghe della legislazione, che non consentirà più di “spacciare” come made in Italy quasi la metà della spesa fatta dai consumatori, grazie all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza. I controlli non mancano: sono oltre un milione i controlli effettuati in Italia tra verifiche ed ispezioni effettuate sul made in Italy alimentare nel 2010 tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto controllo qualità, Capitanerie di porto, Corpo forestale e Carabinieri delle Politiche agricole, Asl, ai quali si è aggiunta l’attività degli organismi privati. Ma non può venir meno l’impegno dei produttori Coldiretti, che devono essere uniti e portare avanti il forte messaggio Coldiretti per la realizzazione di Una filiera agricola tutta italiana. Un progetto che non è uno slogan, ma rappresenta una concreta opportunità per iniziare a lavorare in modo diverso, facendo conoscere il proprio lavoro, i prodotti realizzati e, quindi, entrando direttamente in contatto con i cittadini consumatori, tagliando drasticamente la lunghissima filiera che, finora, non ci ha facilmente permesso di rapportarci con chi porta in tavola il prodotto. Ed il successo che vendita diretta e mercati di Campagna Amica stanno riscuotendo, nel Vicentino ed in tutta la Penisola, fa capire chiaramente che è questa la strada da intraprendere per il futuro. Ricordiamo che l’agricoltura italiana vanta la leadership nei prodotti tipici con 214 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione Europea, senza contare le 4511 specialità tradizionali censite dalle regioni, delle quali il Veneto è in testa alla classifica. Ma il made in Italy a tavola è anche l’emblema nel mondo della dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco per il modello nutrizionale ormai universalmente riconosciuto fondamentale ai fini del mantenimento di una buona salute e che si fonda su un’alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui siamo ricchi. Il successo degli agrimercati è decretato dai consumatori e deve spingerci verso l’adesione a questo nuovo modo di concepire l’attività agricola, orientandoci in modo forte a proporre i nostri “valori”, i prodotti che con amore e dedizione facciamo crescere e curiamo giorno dopo giorno. I numeri non mentono. In controtendenza rispetto all’andamento generale, aumenta del 41 per cento la spesa nei mercati degli agricoltori che, insieme alla vendita diretta in azienda, ha realizzato la migliore performance di crescita del commercio. Importante anche il contesto nazionale. L’acquisto diretto dal produttore è stato il segmento più dinamico di tutto il 2010, con ottime prospettive anche per l’anno in corso, grazie alla possibilità di fare acquisti di qualità al giusto prezzo. Appare strategico anche il ruolo degli agriturismi di Terranostra, che, a partire dal territorio, contribuiscono a diffondere una cultura del corretto acquisto e consumo di cibo. Dobbiamo impegnarci tutti e convincerci che il futuro dell’azienda agricola inizia a cambiare rotta e può dare grandi soddisfazioni se maturiamo la consapevolezza che questo cambiamento è indispensabile per affrontare un mercato profondamente mutato nel corso degli anni.

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