20 Ottobre 2011
Quote latte: un altro passo verso l’affermazione della Giustizia

Con le condanne di Milano sulle quote latte si aggiunge un importante tassello alla vergognosa vicenda degli splafonatori rimasti ancora impuniti. Ma il percorso verso l’affermazione della Giustizia non deve arrestarsi, in quanto ciò significherebbe riversare l’inganno perpetuato dagli allevatori disonesti sulla collettività. Ricordiamo, infatti, che lo scorso 29 settembre è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione il rappresentante di una cooperativa del latte definito il “Robin Hood” dei produttori. Lo ha deciso la quarta sezione penale del Tribunale di Milano, che ha condannato altri 15 allevatori e produttori a pene comprese tra un anno e due anni e sei mesi nel processo con al centro una truffa da 100milioni di euro attuata aggirando le normative sulle quote latte. Un momento che Coldiretti ha atteso a lungo. Oggi aggiungiamo una tappa importante verso la legalità e spero che arriveremo al più presto a chiudere questa vicenda, che ha spaccato il mondo allevatoriale ed ha portato solo danni a tutti, specie a chi ha voluto restare fuori dal sistema delle regole, a fronte di promesse per le quali le Procure hanno indagato archiviando i casi, non essendo emerse ragioni a favore degli allevatori che hanno prodotto oltre quota e, soprattutto, irregolarità nella determinazione delle quote spettanti. Il Tribunale di Milano, con la sentenza citata ha confermato la correttezza delle posizioni sempre espresse da Coldiretti per il rispetto della Legge e ripristinato, di fatto, la legalità di una vicenda, come quella delle quote latte, che non ha trovato, fino ad ora, giustizia. Il Foro lombardo ha condannato alcuni rappresentanti di cooperative e società che avrebbero incoraggiato allevatori per una truffa del valore di 100milioni di euro ai danni dell’Unione Europea. Produttori, come tanti altri che sono stati incantati dalle false promesse di chi non poteva mantenerle, trascinati in questa situazione dall'illusione di essere nel giusto, per poi essere coinvolti in procedimenti giudiziari rei di aver agito fuori dalle regole. Ed a conclusione del processo, l’intervento della Magistratura ha comportato condanne penali pesanti: da 1 a 5 anni e mezzo di carcere. In Veneto sono circa 300 gli allevatori che non hanno ancora onorato le multe imposte a livello comunitario, per un totale di circa 300milioni di euro, mentre oltre 4000 colleghi hanno regolarizzato la propria posizione, aderendo ai provvedimenti legislativi che consentono la rateizzazione del debito. Dobbiamo lottare perchè Giustizia sia fatta ricordando che Coldiretti si è sempre schierata coerentemente e con spirito di squadra, a tutti i livelli, a difesa degli interessi degli allevatori, che negli anni hanno sopportato costi aggiuntivi, nel rispetto della legalità, acquistando o affittando quote o regolarizzando la propria posizione. Non possiamo permettere che le multe agli allevatori che hanno splafonato si riversino sulla collettività.

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