In conseguenza all’entrata in vigore del secondo Piano di azione per le zone vulnerabili ai nitrati (D.G.R. 1150/2011) le aziende che utilizzano in zona vulnerabile più di 3000 kg/anno di azoto, sia esso di origine zootecnica che di origine diversa (es. fertilizzanti chimici), sono obbligate ai sensi dell’art. 11 D.G.R. 1150/2011, probabilmente (scadenza non ancora fissata) entro fine ottobre di ogni anno, a tenere il Registro delle concimazioni, nel quale devono essere annotate tutte le operazioni di impiego dei fertilizzanti azotati, sia di origine zootecnica che di origine non zootecnica (epoca di spandimento, quantitativo, tipo di concime utilizzato, ecc…). Successivamente, il Decreto n. 17 del 24.02.2012 ha meglio definito le aziende soggette a tale adempimento. Nello specifico, sono tenute alla presentazione del Registro delle concimazioni:
- le aziende non zootecniche che hanno una S.A.U. in zona vulnerabile uguale o maggiore di 14,80 ha;
- le aziende zootecniche che hanno una S.A.U. in zona vulnerabile uguale o maggiore a 14,80 ha;
- tutte le aziende soggette alla presentazione del Piano di utilizzazione agronomica (Pua) indipendentemente dal fatto che abbiano terreni in zona vulnerabile o meno.
La Regione Veneto deve ancora definire molti aspetti, come la modulistica, il software per la compilazione del Registro, le informazioni da indicare, ecc… è, pertanto, nel corso dei prossimi mesi potrebbero esserci delle novità rispetto a quanto sopra riportato. In base alle informazioni in nostro possesso è stato predisposto un elenco delle aziende che dovrebbero essere assoggettate a tale adempimento normativo ed una volta che sarà meglio definita la questione verranno contattate per poter  presentare nei tempi previsti il Registro delle concimazioni. Ovviamente questo adempimento mette tutte le aziende soggette alla tenuta del Registro delle concimazioni nella condizione di utilizzare una quantità di fertilizzante azotato non superiore ai limiti fissati dal Piano di azione per le zone vulnerabili, avuto riguardo all’azoto di origine zootecnica già presente in azienda ed all’azoto di origine diversa acquistato esternamente.