Dobbiamo essere protagonisti di un grande progetto per salvaguardare la nostra agricoltura e riuscire a competere con i mercati di tutto il mondo. È questo lo spirito che sta dietro ai progetti “Una filiera agricola tutta italiana” e “Coldiretti, un progetto per il Veneto”. Due filoni d’impegno portati a conoscenza anche dei candidati alle Regionali 2010 e che auspichiamo vengano tenuti in considerazione dalla Giunta recentemente costituita, alla quale va l’augurio di un buon lavoro, nel rispetto del dialogo e del confronto costruttivo. Ciò che si vuole costruire è una filiera italiana in grado di trasferire i valori distintivi dell’agricoltura nazionale fino al consumatore. Una filiera che preveda come carattere distintivo l’obbligo di far avvenire tutti i processi in Italia, a vantaggio non solo degli agricoltori, ma di tutta la società. Una filiera agricola che veda gli agricoltori finalmente protagonisti, attraverso tutti i canali distributivi. Condizione necessaria, questa, affinché la quota di reddito degli agricoltori non sia sempre più marginale, ma veda una giusta retribuzione del lavoro e dei fattori produttivi. Una filiera firmata, che renda l’origine visibile e riconoscibile da parte del consumatore finale. Una filiera che, attraverso una maggiore trasparenza testimoni il legame del prodotto con il territorio di riferimento, contrastando l’agro-pirateria che distrugge l’economia di settore. Ai nostri amministratori regionali abbiamo chiesto di impegnarsi a riportare valore al settore primario, con l’obiettivo di spendere al meglio i molti ruoli dell’agricoltura in un sistema economico regionale. E per questo il settore agricolo veneto chiede il riconoscimento di importanti primati:
- efficienza e produttività, come testimonia il valore della produzione (5.800 euro/ettaro), che colloca il Veneto al secondo posto in ambito nazionale e tra i più alti a livello mondiale;
- sicurezza alimentare: i controlli eseguiti sui prodotti regionali attestano un ottimo livello di sicurezza dei prodotti agricoli ed alimentari. Questo rappresenta un punto di forza da valorizzare attraverso la comunicazione diretta ai consumatori;
- qualità e tipicità: sono 371 i prodotti tipici e tradizionali, 26 i prodotti a denominazione e indicazione di origine protetta, cui si aggiungono i molti vini Docg e Doc apprezzati a livello internazionale. Va inoltre valorizzata la scelta di non utilizzare Ogm e potenziata la capacità di esportare l’autentico prodotto agroalimentare veneto.
Non mancano gli stimoli, dunque, che auspichiamo siano colti e fatti propri dagli amministratori regionali, attraverso un’azione di governo che tuteli il territorio ed i prodotti, favorendo anche il turismo e, di conseguenza, l’indotto importante di mercato che ne deriva. Anche il mondo agricolo e della ristorazione, però, devono cogliere i nuovi spunti offerti dai progetti Coldiretti. I Mercati di Campagna Amica ed i Ristoranti a Km zero sono sempre più sollecitati dal territorio, che inizia a comprendere la grande opportunità che si cela dietro a questo nuovo modo di presentare i prodotti ed i piatti al consumatore finale. Un sistema che premia il lavoro di chi produce, ma al tempo stesso valorizza l’economia locale ed il rapporto trasparente, senza barriere, tra consumatore e produttore/ristoratore.