. Una strategia che, purtroppo, continua a funzionare e funzionerà, fintantoché non si porrà fine all’epoca dei prodotti legalmente consumabili, per dare avvio ad un nuovo periodo, dal cui momento faranno da padroni della scena i prodotti veri, gli alimenti capaci di esprimere il valore di chi lavora la terra con dedizione ed amore. Tutti principi che appartengono al nostro mondo Coldiretti e che rappresentano un valore aggiunto per la tutela delle economie dei territori e, quindi, dell’intero Paese. La lotta è forte, ma il popolo dei “codici a barre” è ormai ridotto al lumicino, a favore dei consumatori che prediligono il consumo consapevole ed informato, il rapporto diretto con il produttore e la possibilità di poter disporre di alimenti che giungono direttamente dal territorio in cui vivono. Tipicità, tradizioni e territorio sono valori entrati nell’idem sentire del cittadino consumatore. Non si tratta di una strategia sottile di vendita, ma di un’occasione che i produttori non devono lasciarsi sfuggire per recuperare un rapporto sempre esistito con i cittadini e continuare ad offrire le eccellenze che hanno nel tempo cresciuto le famiglie, dai borghi più piccoli alle periferie delle metropoli italiane. Dobbiamo renderci conto, però, che la salvaguardia ed il successo sul mercato delle produzioni locali (ad oggi, purtroppo, ancora fortemente minoritarie in termini di quote e fatturati economici) comporta necessariamente l’elaborazione di adeguate strategie di posizionamento, riconoscimento e commercializzazione, che ne evidenzino la distintività e, quindi, le forti potenzialità intrinseche. I prodotti industriali, infatti, spesso si propongono al consumatore “vestiti” da prodotti agricoli, con quella forte immagine rurale e campestre che il nostro presidente nazionale Sergio Marini spesso denuncia come “furto di identità” perpetuato ai danni del vero made in Italy. Ma dobbiamo anche comprendere che non si tratta di un attacco astratto a quello che dovrebbe essere un brand distintivo dell’italianità, ma della distruzione del profitto di molte aziende che, nel territorio, cercano di sopravvivere. Proprio per questo dobbiamo continuare a lottare, essere uniti e salvaguardare il nostro territorio, con il nostro lavoro ed i nostri prodotti, per tutelare le eccellenze che garantiscono la stabilità economica a tutti i livelli. Sono sempre di più i cittadini che hanno imparato a distinguere, che si sono resi consapevoli che la creatività e la diversità alimentare sono prerogative positive del mondo agricolo, a differenza dell’industria, che basa il suo successo sulla standardizzazione produttiva. Dobbiamo essere formati ed informati, per alimentare questo volano che garantisce reddito, quindi vita, alle aziende agricole. E con la nascita delle Botteghe di Campagna Amica, che si affiancheranno alla rete di Mercati del territorio, questo processo diventerà fortunatamente e positivamente irreversibile. I prodotti locali autentici, quelli a marchio “Campagna Amica”, daranno la certezza al consumatore di poter acquistare in vendita diretta il sicuro prodotto agricolo, di origine italiana e frutto delle produzioni del territorio in cui viene commercializzato. Le strategie del km0 e tutela del made in Italy rappresentano il futuro dell’agroalimentare.
19 Ottobre 2011
Tipicità contro cibi industriali 1 a 0