Gli ultimi mesi sono stati davvero intensi per la nostra Coldiretti. Siamo riusciti, tutti assieme, uniti, forti e convinti, a dimostrare quanto contiamo e, soprattutto, il grande valore delle nostre produzioni. Il meglio del made in Italy, che nei territori significa tradizione, economia e distintività. Un messaggio chiaro e che raggruppa importanti valori. Gli stessi valori in cui noi di Coldiretti crediamo fermamente e che, ogni giorno, ci portano a lavorare nelle nostre aziende per il futuro dell’agroalimentare italiano. Alla recente assemblea nazionale ad Expo la nostra forza si è vista e sentita. L’Esposizione universale di Milano, infatti, è stata letteralmente invasa dai nostri cappellini gialli, ma soprattutto dalla passione che ci ha permesso di incontrare autorevoli personalità della politica, anzitutto il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. Tutti vogliono esserci e far sentire che stanno con Coldiretti, riconoscendo nel nostro impegno l’onestà e la buona volontà degli imprenditori agricoli, fermamente convinti che la difesa del territorio e delle produzioni locali rappresentino la via d’uscita dalla crisi e l’ancora di salvezza per il made in Italy. Al valico del Brennero, pochi giorni prima, ci siamo resi conto di quanto a rischio siano le produzioni tipiche, ma anche il lavoro agricolo e non solo. In continuazione, infatti, arrivavano al confine Italia-Austria camion trasportanti derrate alimentari di vario tipo dirette nei territori dove anche noi produciamo, con una qualità elevata e, soprattutto, mettendoci la faccia. Abbiamo toccato con mano e visto il made in Italy che ci viene scippato. E questo accade ogni giorno, sotto gli occhi delle forze dell’ordine, che svolgono un importante lavoro, ma che poco possono fare, finché l’Europa non si deciderà a rendere definitivamente obbligatoria l’etichettatura su tutti i prodotti. Facendosi beffa di una normativa inesistente, infatti, molti paesi esteri esportano nella nostra Italia prodotti che imitano le nostre tipicità, con in testa i formaggi, a prezzi decisamente competitivi, in quanto la qualità è l’ultimo dei loro pensieri. L’ultima frontiera degli scandali, il temuto via libera dell’Europa alla produzione dei formaggi con il latte in polvere, rappresenta l’ennesimo attacco al lavoro degli imprenditori agricoli seri ed onesti, che vogliono garantire al consumatore qualità e genuinità. Ci stiamo ribellando a tutto questo. E l’abbiamo fatto con la nostra forza e mettendoci ancora una volta la faccia, esibendo i nostri prodotti, frutto di un lavoro e di un sacrificio che da ogni parte ci viene riconosciuto. Ed a manifestare c’erano anche molti giovani, segnale chiaro di un’agricoltura che si sta facendo sempre più fresca e che non è disposta a sgobbare a testa bassa senza battere i pugni sui tavoli in cui è possibile contribuire a modificare le decisioni. Siamo in tanti ed il nostro pensiero ha un grande valore. Sappiamo comunicarlo e trasmetterlo efficacemente, ma dobbiamo ancora lavorare duramente per far sì che la politica, in particolare quella europea, assuma disposizioni a difesa delle produzioni dei territori, evitando che le stesse vengano violate dalle esportazioni e tutelando, in tal modo, il nostro made in Italy. Tutti uniti ed assieme ce la possiamo fare.
1 Ottobre 2015
Una marea gialla di forza e valori