Prosegue l’esame della proposta di regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio: la Commissione europea è stata raggiunta dalla richiesta dell’industria tedesca di produzione di vasi di rivedere la posizione espressa dal Parlamento europeo, condivisa e sostenuta da Coldiretti, sulla definizione proposta di imballaggio e non imballaggio. In particolare, l’industria tedesca avrebbe espresso la propria necessità di considerare i vasi come imballaggi ritenendo che soltanto per effetto di tale riconoscimento i vasi possano essere conformi ai principi di economia circolare in quanto rispettosi delle percentuali di riciclo richiesti dalla normativa europea.
La questione ha generato allarme nel comparto florovivaistico, specialmente a livello nazionale, tenuto conto della differente modalità di organizzazione delle attività di smaltimento dei vasi che ben possono essere considerati come beni ed essere avviati a riciclo se non destinati a contenere merci da destinare alla vendita e al trasporto. Ne è derivata una immediata protesta da parte del settore florovivaistico italiano, sostenuto da quello spagnolo, che ha avviato la disdetta di importanti ordini di vasi all'industria tedesca. A seguito di queste iniziative, i vertici dell’industria tedesca hanno sollecitato un momento di confronto con Coldiretti e la Consulta florovivaistica per esprimere la propria posizione al riguardo. In particolare, è stato rilevato come il problema non sia tanto dovuto a questioni di percentuali di riciclo da rispettare, ma alla modalità organizzativa a livello nazionale del sistema di riciclo. I chiarimenti forniti hanno consentito all’industria tedesca di provvedere ad una immediata rinegoziazione della posizione attraverso l’invio di una nota ufficiale alla Commissione europea nella quale si esprime, in sostanza, la necessità di tenere distinta la definizione di imballaggio da quella di non imballaggio sulla base delle modifiche proposte dal Parlamento europeo.
Coldiretti condivide il risultato raggiunto attraverso la rinegoziazione tedesca, che lascia invariata la proposta del Parlamento europeo per quanto riguarda la definizione di non imballaggio, risultando così assicurato il necessario sostegno alla previsione che siano considerati beni strumentali all’esercizio dell’attività d’impresa tutti i vasi impiegati nei rapporti business to business e nell’ambito del ciclo aziendale da parte degli imprenditori agricoli/florovivaisti risultando tali manufatti esclusi dalla definizione di imballaggio tutte le volte in cui i vasi non siano destinati ad essere immessi sul mercato e non siano destinati a contenere merci. Si tratta, in ogni caso, di soluzione che garantisce il rispetto del principio di economia circolare e di bioeconomia attraverso i molteplici riutilizzi dei vasi nell’ambito del settore florovivaistico, in conformità con l’ordine gerarchico dei rifiuti.